NBA, Morey: “Meno partite e ai playoffs gare da dentro o fuori”

Il GM dei Sixers è convinto che il modello da seguire sia il Superbowl, e per questo vuole ridurre il numero di gare della regular season e rivoluzionare i playoffs

Daryl Morey al centro di allenamento dei 76ers

Il GM dei Philadelphia 76ers Daryl Morey è sempre stato un innovatore e, ospite al podcast di Colin Cowherd, ha espresso la sua opinione sulla strada da seguire per la NBA nel futuro.

Cowherd ha suggerito la riduzione delle gare di regular season da 82 a 74, ma Morey si è spinto addirittura oltre:

Sei troppo timido, devi spingerti oltre. Mi piacerebbero 58, con ogni team che affronta tutti gli avversari due volte

Daryl Morey, ospite a The Colin Cowherd Podcast

La riduzione del numero di partite, secondo Morey, dovrebbe estendersi anche ai playoff, con la NBA che dovrebbe ispirarsi al modello del torneo NCAA.

Io farei dentro o fuori. C’è una ragione se tutti si sintonizzano per ogni partita della NFL che fa ascolti altissimi. É letteralmente dentro e fuori. Il torneo NCAA, in 63 partite, guadagna più soldi di quanti non ne facciamo noi[ la NBA] in tutta la regular season

Daryl Morey

Morey è convinto come ogni sport debba trarre ispirazione da un evento come il Super Bowl, che ogni anno fa registrare ascolti incredibili ( 112.4 milioni in quello del 2022) ed è un evento imperdibile seguito in tutto il mondo.

Ogni sport dovrebbe volere più partite simili al Super Bowl. Niente potrà battere il Super Bowl per un po’, anche se penso che l’NBA possa sicuramente superare la NFL nella mia vita, con la gara più importante che sarà un grande evento

Daryl Morey

Il GM dei Sixers vuole ridurre il numero di partite in modo drastico per accrescere l’importanza di quelle restanti, che secondo lui potrebbero avere maggiore attrattiva e avere più pubblico, con accordi più remunerativi per la NBA con le emittenti televisive.

L’idea di Morey “less is more” è molto interessante: difficilmente la lega andrà subito su una riduzione di gare così drastica, ma forse dopo anni avremo davvero un calendario più ristretto, a beneficio delle superstar che negli ultimi anni hanno pagato il prezzo con gravi infortuni.

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