NBA, Marc Stein: “Troppo tanking dopo la trade deadline”

Secondo il noto Insider, la formula del play-in porta molte squadre ad accentuare troppo la volontà di non vincere

Marc Stein durante un servizio NBA

Il noto insider NBA Marc Stein sostiene che la formula del play-in abbassi la competitività di molte squadre, portandole ad applicare la politica del cosiddetto tanking (che consiste ad una rinuncia ad avere un buon record al fine di ottenere scelte migliori al prossimo Draft) e riducendo l’interesse verso il “prodotto NBA” (perché, piaccia o non piaccia, esiste anche quell’aspetto).

Il suo tweet è arrivato a seguito della oggettivamente inguardabile Portland-Dallas, con la squadra di coach Billups che ha perso di 50 (78-128 il punteggio finale), poiché già da diversi mesi ha deciso di lasciare tutti i suoi giocatori importanti fuori per il resto della stagione, regalandosi una serie di figuracce e un record, che può ancora peggiorare nel weekend, di 27-54.

Mi piace molto la formula del torneo play-in, ma così c’è stato davvero TROPPO tanking da dopo la trade deadline…

Marc Stein sul suo profilo Twitter

Queste partite, secondo l’insider e non solo, non rappresentano un buon manifesto per la lega e la causa di determinate situazioni è ricercabile nella formula: con il play-in il numero di squadre interessate nella post season si alza da 8 a 10 (o anche qualcosa di più, guardando ad esclusioni non preventivate come quella dei Lakers), quindi le squadre che decidono di tankare sono costrette a farlo ancora più visibilmente (appunto come Portland, ma anche OKC e compagnia, che hanno dichiarato “out for the rest of the season” i loro big), per non “rischiare” di arrivare in posizioni troppo alte, che potrebbero compromettere la seguente Draft lottery.

D’altro canto, va detto che la formula del play-in ha sempre regalato grande spettacolo finora (citando ad esempio lo spettacolare scontro LeBron-Curry dell’anno scorso) e quest’anno, soprattutto ad Est, potrebbe non essere da meno.

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