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NBA Playoffs, fine della corsa per i Bulls

Zero chances per i Bulls contro Milwaukee, ma preoccupa il rendimento delle stelle in ottica futura

Si chiude al primo turno la stagione dei Bulls, che salutano i Playoffs senza opporre praticamente mai resistenza contro i Bucks di un super Giannis da 33 punti in soli 30 minuti.

Per i campioni in carica è stata normale amministrazione, ma dal punto di vista di Chicago questa serie potrebbe aver segnato presente e futuro.

Nella squadra di coach Billy Donovan ha funzionato poco o nulla: se l’inadeguatezza a questi livelli della fase difensiva era cosa nota già dalla Regular Season, a tradire è stato soprattutto l’attacco, con le stelle mai in grado di esprimersi al meglio: DeMar DeRozan, chiamato a essere il grande leader in questi playoff, ha decisamente fallito (e non è la prima volta in carriera), con pochissimo protagonismo, pochi tiri presi (ad eccezione di Gara 2, in cui ha segnato con continuità) e percentuali scarse, mentre Nikola Vucevic è stato più che sufficiente in fase offensiva, ma paga troppo una fase difensiva in cui è totalmente assente.

Per quanto riguarda Zach LaVine, assente in Gara 5 causa Protocollo, ha più volte in stagione visto il suo ruolo ridotto a “secondo violino” dietro al numero 11 e anche in post-season il suo usage non è stato all’altezza, con pochi possessi tra le mani e meno di 20 punti di media.

Il numero 8, designato in teoria ad essere l’uomo franchigia dei Bulls, ha già annunciato che dovrà sottoporsi ad un intervento al ginocchio e ha il contratto in scadenza in estate, insieme a quello di Vucevic; la dirigenza a questo punto avrà bisogno di grande lucidità, perché un prolungamento per entrambi potrebbe limitare la possibilità di migliorare ulteriormente il roster per provare a renderlo più competitivo.
Si prospetta un’estate da “lavori in corso” a Wind City!

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