Warriors, Stephen Curry: “Non riuscivamo a segnare”

Stephen Curry, autore di 32 punti in gara 5 contro i Grizzlies, spiega le difficoltà dei Golden State Warriors

Stephen Curry

Seconda partita consecutiva con almeno 30 punti per Stephen Curry nella serie contro i Grizzlies: è quello che serve ai Golden State Warriors dal proprio top player per superare una squadra che gioca col coltello fra i denti senza il proprio miglior giocatore, Ja Morant (messo ko dall’infortunio al ginocchio).

Curry ne mette 32, per l’esattezza, con 10/25 dall’arco aggiungendo anche 8 assist e 5 rimbalzi in 38 minuti di gioco nella vittoria per 101-98 al Chase Center.

Difensivamente siamo stati pronti, in attacco non riuscivamo a segnare, ma ne siamo usciti. Non ci siamo fatti influenzare dalle difficoltà e abbiamo continuato a prenderci i tiri che potevamo segnare anche nel quarto finale giocando aggressivi e facendo attenzione a come muovere il pallone

Stephen Curry

Tre quarti ricchi di difficoltà al tiro per GSW e i suoi migliori tiratori: Klay Thompson per esempio finisce gara -5 con 0/7 dall’arco nel 6/20 dal campo.

Ma la giocata che fa la differenza è la stoppata di Draymond Green, sul 95-98, bloccando il tentativo da tre punti di Jaren Jackson Jr. a 15″ dalla fine.

Soprattutto a questo livello, Draymond gioca col fuoco dentro e ogni volta che abbiamo l’opportunità di fargli sentire che lo apprezziamo proprio per questo tipo di giocate, lo facciamo

Stephen Curry

Il tutto in una partita in cui gli Warriors non hanno potuto contare sul proprio head coach, Steve Kerr, risultato positivo al covid -19 prima della partita.

E Golden State, per certi versi, torna al 2017 quando Steve fu costretto a lasciare la panchina dopo gara 2 del primo turno contro i Portland Trail Blazers per tornare poi sempre in gara -2 delle NBA Finals contro i Cavaliers a causa di alcuni problemi alla schiena.

Abbiamo giocato affrontato questo tipo di situazione nel 2016/17. Anche allora non abbiamo avuto molto tempo per aggiustarci, ma ci siamo attenuti al piano partita

Stephen Curry

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