Consigli FantaNBA, PO G7: tre nomi per ruolo

Più si va avanti più è difficile prevedere l’esito delle partite. I Playoff sono il regno dell’incertezza, bisogna affidarsi ai campioni

Kemba Walker posa in maglia Celtics

I Playoff vanno avanti e non mancano le sorprese. Denver è riuscita a forzare un’insperata gara 7 contro gli Utah Jazz che ora rischiano grosso. Jamal Murray continua a sparare 50elli e oltre Mitchell hanno tutti lo strumento scordato in casa Jazz. Boston viene da una prova convincente contro i Toronto Raptors e potrebbe riconfermarsi mettendo un punto esclamativo sulla serie.

Guardie

  • Jamal Murray (Denver Nuggets, 14 cr): la sorpresa di questi playoff non dà segni di cedimento. Con 34 punti di media sta trascinando la squadra di Colorado verso il secondo turno dei playoff dove ad attenderli ci sono i bad boys di Los Angeles. Prima però devono superare per la quarta volta gli Utah Jazz, e sono convinto che venderanno cara la pelle. Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.
  • Kemba Walker (Boston Celtics, 12.5 cr): uno dei meme di Dunkest, nonché santo protettore del Vate Ormeni. In più è un giocatore fenomenale che, da quando gioca per i Boston Celtics, mangia meno palloni e gioca in maniera più ordinata. Le statistiche ne risentono, soprattutto la voce punti, ma nelle ultime giornate sta performando da solido. 38, 39 e 34 nelle ultime tre uscite, con anche una doppia doppia. Difficile che arrivi il punteggione, ma in nessun posto come nei Dunkest Playoff, buoni punteggi sono oro colato.
  • Goran Dragic (Miami Heat, 9.9 cr): a inizio anno in molti si erano scordati della sua presenza quando davano Miami come favorita nella corsa ai piazzamenti alti della lottery. Hanno stupito tutti e ora, ai playoff, con il loro leader in queste condizioni possono veramente fare paura a tutti. Lo sloveno è un all-star, non tutti se ne ricordano, e soprattutto si esalta durante questi match. L’esperienza è tanta, i titoli vinti in carriera lo dimostrano. In NBA con giocatori del genere sbanchi il lunario.

Ali

  • Jayson Tatum (Boston Celtics, 15.1 cr): consigliato anche la scorsa giornata, non è una faccia sconosciuta in questa rubrica, ma oggettivamente, vista la concorrenza e il suo prezzo modesto, è veramente difficile da lasciare fuori dalla propria squadra. Segna tanto, tira bene, riesce spesso ad andare in doppia doppia. Il talento è da vendere, il modo in cui gioca è da veterano vero, ma ha ancora 22 anni. Boston è in mani sicure, almeno per i prossimi 2 anni, e il raggiungimento delle finali di Conference passa per questo prodigio. Tatumonto?
  • Joe Ingles (Utah Jazz, 8.5 cr): se Utah vuole una chanche di vittoria, scacciando i fantasmi di una rimonta storica, gli altri giocatori di classe devono dare una mano a Donovan Mitchell. Tra questi ci sono Rudy Gobert e Joe Ingles. L’australiano aveva iniziato bene la serie, segnando e fornendo assist di qua e di là: potrebbe essere la sorpresa della G7.
  • Torrey Craig (Denver Nuggets, 5.1 cr): questo invece è un rischio più facile da correre. Il suo minutaggio ormai supera abbondantemente i 20 minuti e, se fortunato, riesce a buttare giù un po’ di statistiche. Prende da tutte le caselle: punti, rimbalzi, assist, recuperi, rubate, e se in giornata il suo punteggio può essere molto alto, garantendo di fatto una succosa plusvalenza. Slurp!

Centri

  • Edrice “Bam” Adebayo (Miami Heat, 16.9 cr): probabilmente avrebbe meritato il titolo di Most Improved Player, più di Ingram. E’ passato da una stagione con 9 punti, 7 rimbalzi e 2 assist di media ad una da 16, 10, 5. Il progresso è sotto gli occhi di tutti e ora è uno dei giocatori più importanti di Miami, in entrambi i lati del campo. La scorsa notte ha fornito una prova eccezionale contro dei deludenti Bucks. Tiene molto il pallone in mano quindi è sempre vivo nel gioco offensivo degli Heat. Se Giannis continua a prendersi tiri non suoi anche in gara2, allora i rimbalzi rischiano di nuovo di assestarsi a quota 20.
  • Serge Ibaka (Toronto Raptors, 12.4 cr): una delle poche note positive di Toronto la scorsa notte. Vanvleet ha deluso, così come Pascal Siakam. I due giovani non sono riusciti a confermarsi immediatamente in un match, bisogna dirlo, dalle mille insidie. Occhio a dare Toronto per spacciata, sono i campioni in carica e la faranno sudare a Tatum e compagni. I Boston Celtics soffrono molto i lunghi avversari, soprattutto se completi come lo spagnolo. Se Toronto dovesse vincere il punteggione sarebbe una possibilità concreta.
  • Robert Williams III (Boston Celtics, 5.7 cr): con Marjanovic fuori dai giochi (sigh) e Tony Bradley con un minutaggio scadente, nel sottobosco dei centri è stato ritrovato questo fungo verde che, se stuzzicato, rischia di essere velenoso per chi lo incontra. Sto parlando di Robert Williams III che nella scorsa partita ha scombussolato la (buona) difesa dei Raptors. Coach Stevens gli ha concesso 18 minuti e il ragazzo ha il talento per fare bene. Il costo è irrisorio, why not?

Head Coach

Michael Malone (Denver Nuggets, 8.5 cr): non mi avventuro nelle partite del secondo turno, dove ci sono squadre molto simili e le gerarchie e i flussi della serie sono ancora sconosciuti. I Denver Nuggets erano a terra in attesa del colpo di grazia di Mitchell. Contro ogni pronostico si sono rialzati con forza, hanno recuperato anche Gary Harris, e ora si ritrovano sul 3-3 con, però, il morale dalla loro parte e la pressione tutta sull’altra compagine. Io credo in loro e secondo me sono un roster più forte degli Utah Jazz.


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