Hawks, esonerato coach Nate McMillan
Facciamo alcune riflessioni sulla scelta degli Hawks di esonerare Nate McMillan e di cambiare guida tecnica a stagione in corso
Alla fine ha vinto Trae Young, verrebbe da dire: dopo le tante indiscrezioni sulle frequenti discussioni tra la stella degli Atlanta Hawks e Nate McMillan e un record fermo intorno al 50%, il front office ha scelto di sollevare dall’incarico l’ormai ex allenatore, rimpiazzandolo momentaneamente con Joe Prunty, precedentemente assistant coach della squadra.
Il prossimo passo della franchigia sarà cercare un sostituto e in tal senso c’è già una lista di nomi papabili, che vede in pole position l’ex allenatore degli Utah Jazz Quin Snyder, seguito dagli assistenti allenatori di Bucks e Warriors, rispettivamente Charles Lee e Kenny Atkinson.
La decisione definitiva, secondo Adrian Wojnarowski, sarà presa in un tempo piuttosto breve, ma intanto vanno fatte alcune considerazioni sulla scelta della dirigenza.
Lasciare troppo potere ad uno spogliatoio, che si tratti di una squadra di pallacanestro, calcio o qualsiasi altro sport, nella maggior parte dei casi è un atteggiamento nocivo: una società che punta ad essere vincente (o almeno molto convincente), perché questo è il fine ultimo degli Hawks, non può basare le scelte di progettazione sui malumori di un singolo giocatore, sia pure l’uomo-franchigia come in questo caso.
Immaginate cosa sarebbe successo se la dirigenza degli Warriors avesse esonerato Steve Kerr perché i rapporti con Curry, specialmente nei primi anni, non erano del tutto idilliaci.
Alle spalle dell’allenatore e al di sopra dei giocatori serve sempre una dirigenza competente per rendere un progetto vincente: recentemente abbiamo visto che fine hanno fatto i Nets, che nel giro di un paio d’anni hanno dilapidato un patrimonio tecnico del calibro di Durant-Irving-Harden (oltre alle scelte e a tutti i giovani interessanti che ora fanno le fortune di altre squadre) per assecondare i capricci delle loro superstar.
Far rigare dritto questi Hawks, che il prossimo allenatore sia Snyder o un altro, sarà un’ardua impresa, ma il potenziale c’è ed è tutto da ammirare; chissà che una figura nuova non riporti un po’ di entusiasmo in una piazza complicata che, dopo le finali di Conference del 2021, è sembrata perdere gran parte dell’appeal che stava acquisendo.