I Clippers dovrebbe puntare su Russell Westbrook?
Visto il grandissimo rendimento di Russell Westbrook, i Clippers dovrebbero puntare su di lui nei prossimi anni?
In una serie sportivamente drammatica per i Los Angeles Clippers, segnata del tutto dal doppio infortunio di Paul George e Kawhi Leonard, è emersa prepotentemente la figura di Russell Westbrook; l’ex-Lakers, che veniva da 2 stagioni pessime su tutta la linea, sta dando dimostrazione di come, in un ambiente molto particolare come quello dei Clippers, Russ stia trovando terreno fertile per esprimere tutto il suo potenziale.
In una squadra spesso emotivamente piatta, anche nella figura di alcuni suoi leader (in primis Kawhi Leonard, forse persino troppo silenzioso e inespressivo), il carisma infinito del numero serve a dare le scosse di vitalità giuste per trascinare i suoi nei momenti importanti delle partite.
In Gara 1, ormai celebre per l’enorme impatto avuto nonostante un pessimo 3/19 al tiro, ha permesso con il suo apporto in difesa di stoppare Devin Booker sul possesso decisivo, ottenendo anche la palla che consegna la vittoria ai suoi.
Dal secondo incontro in poi, Westbrook si è dato da fare anche in attacco, mettendo a referto 28, 30 e 37 punti, con ottime percentuali, il solito carico di rimbalzi e assist e 3 tra rubate e stoppate di media ad accompagnare il suo rendimento. A 34 anni sta confermando di avere un fisico incredibilmente superiore alla media, con un’esplosività tale da sopperire alle lacune che da sempre ha in carriera, soprattutto a livello di tiro perimetrale.
A fine stagione, il contratto di Mr. Triple Double scadrà e il futuro sembra tutto da scrivere: certo, il numero 0 non vale i circa 40 milioni che percepiva ai Lakers e i Clippers non sarebbero neanche nella condizione di darglieli, considerando che già Kawhi Leonard e Paul George prendono cifre simili.
A cifre un po’ più basse l’idea è che Westbrook in questa squadra sia il giocatore ideale e probabilmente vale l’investimento che richiede; anche a livello di continuità, considerando che il 2 e il 13 non giocano più di 30 partite a stagione neanche per miracolo, sarebbe un affare: RW0, anche nei momenti difficilissimi sull’altra sponda di LA, c’è sempre stato (risultando anche il Laker con più presenze nell’anno e mezzo trascorso lì), giocando 75-80 partite all’anno tranquillamente.
Resta comunque da capire il programma della dirigenza: dopo anni di “sfortuna” (tra virgolette perché le condizioni fisiche precarie di George e Leonard sono note da anni) e insuccessi, aleggia l’ombra di un rebuilding, o quantomeno dell’inizio di un ciclo diverso, che porti aria fresca nell’ambiente.
Tornando al presente, salvo rientri miracolosi di The Claw e/o PG13, la serie con i Suns è prossima alla conclusione, ma vedere Russ tornare ai suoi livelli è una gioia per gli occhi di tutti gli appassionati.