Antetokounmpo è per i Bucks quello che LeBron è per i Cavs

Giannis Anteokounmpo rappresenta i Bucks e Milwaukee: ne terrà conto quando dovrà decidere se firmare l’estensione contrattuale?

Giannis Antetokounmpo

Giannis Antetokounmpo e i Milwaukee Bucks, due anni fa, si godevano le prime ore da Campioni NBA. Il greco dormiva con il Larry O’Brien Trophy dopo una serata da ben 50 punti e 14 rimbalzi valida per aggiudicarsi anche il titolo di MVP delle Finals.

Giannis, con quella scalata, è diventato il simbolo di Milwaukee, allo stesso modo in cui LeBron James è diventato nel corso del tempo, e si è consacrato con la vittoria delle Finals 2016, quello della città di Cleveland e dello stato dell’Ohio.

Se non firma l’estensione, tutta la NBA farà attenzione, un po’ come quando LeBron era free agent

Richard Jefferson

Antetokounmpo è eleggibile per un’estensione contrattuale da massimo 173 milioni in 3 anni. Deciderà di accettare o provare nuove sfide? Questo dipende anche da come andrà questa stagione in cui, dopo il “non chiamatelo fallimento” del 2022/23, i Bucks torneranno con gli stessi Big Three (Holiday-Antetokounmpo-Middleton) e un coach nuovo come Adrian Griffin.

In caso di un altro insuccesso, Giannis farà come LeBron nel 2010 e si guarderà intorno per capire dove avrà le potenzialità per mettere alle dita un secondo anello?

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