Il rinnovo di Jaylen Brown è un pericolo per la NBA?

Analizziamo l’impatto che avranno sulla NBA le cifre record del rinnovo di Jaylen Brown con i Boston Celtics

Jaylen Brown in maglia Celtics

Quando è arrivato l’annuncio del rinnovo record di Jaylen Brown, è stato impossibile non rimanere sbalorditi dalle cifre enormi che contiene.

Al che è sorta una domanda: ora che è stata superata la soglia (simbolica, visto che Jokic ci si era già avvicinato poco tempo fa) dei 300 milioni di dollari, gli equilibri della lega a livello economico verranno alterati?

Il paragone chiaro ed evidente, sempre parlando di attualità, lo troviamo nel mondo del calcio: enormi moli di soldi immessi nel sistema hanno “drogato” il mercato trasferimenti, generando un’economia non sostenibile dal 99,9% delle società (basti pensare all’attuale “caso Mbappe” e alle cifre che lo riguardano).

L’enorme differenza tra il sistema calcistico e quello NBA, come per tutti gli sport americani, è che questi ultimi sono costituiti da associazioni private che stanno al di sopra delle varie franchigie e le regolamentano più da vicino, imponendo stretti paletti che servono appunto a garantire un equilibrio costante tra introiti e spese.

E chiariamoci, non si parla solo del Salary Cap in senso stretto, quanto a tutte le norme di gestione finanziaria sulle uscite (massime, ma anche minime) e alla suddivisione più o meno equa delle entrate per ogni franchigia.

Pertanto, se la NBA ha permesso ai Boston Celtics di elargire tutti quei soldi a Jaylen Brown, è solo perché la continua crescita economica della lega porta naturalmente ad un circolo maggiore di denaro: 7 anni fa, il rinnovo record di Mike Conley a 153 milioni di dollari sembrava una cifra esorbitante, semplicemente perché al tempo l’NBA poteva permettersi di arrivare “solo” fino a lì.

Giannis Antetokounmpo appena 2 anni fa superava il tetto dei 200 milioni, mentre ora questi soldi sono alla portata di tanti giovani in rampa di lancio, come Tyrese Haliburton e LaMelo Ball.

Inoltre, dopo il nuovo accordo tra NBA e Associazione Giocatori, era già stato previsto un graduale aumento del Salary Cap, oltre a tutto un pacchetto di regole per gestire i casi più spinosi, come appunto quello dei Celtics con Brown.

Di conseguenza questi fatidici 300 milioni, per quanto siano una cifra enorme, vanno semplicemente accettati per quello che sono, ovvero un segnale di benessere che la NBA manda a tutti i competitor: il Basket americano cresce sempre di più e, nel giro di qualche anno, arriverà ad essere stabilmente il secondo sistema sportivo più ricco e attraente al mondo.

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