Rivoluzione in casa Detroit Pistons?

La stagione dei Detroit Pistons si è conclusa con la sconfitta contro i San Antonio Spurs, segnando così il peggiore risultato nella storia della franchigia, con solamente 14 vittorie conquistate.

La debacle sta portando il proprietario Tom Gores a valutare l’attuazione di cambiamenti drastici nel front office nel tentativo di invertire l’andamento negativo di una franchigia che non assapora la postseason dal 2019, e negli ultimi anni ha raggiunto al massimo 23 vittorie.

Gores, secondo le fonti di The Athletic, starebbe pensando di reintrodurre la figura del President of Basketball Operations, che manca nell’organigramma della società dal 2018, e che andrebbe a gestire le decisioni tecniche come la scelta dei giocatori al draft e gli scambi di mercato.

La speranza è che questa mossa possa sortire un effetto positivo sull’andamento di una squadra che negli ultimi cinque anni è stata record alla mano la peggiore della lega, e che nella stagione in corso ha inanellato una striscia di ben 28 sconfitte consecutive, dato peggiore della storia NBA in una singola stagione.

All’inizio dell’anno ci si aspettava di meglio da Detroit, che con l’ingaggio faraonico dell’allenatore più pagato della lega Monty Williams, un Cade Cunningham finalmente in salute e l’ingaggio di un esperto tiratore come Bojan Bogdanovic, si apprestava a provare l’assalto alle posizioni valide per l’NBA Play-In Tournament.

Invece nulla ha funzionato: Cunningham ha faticato a guidare alla vittoria la squadra, il supporting cast ha fatto emergere tutti i limiti di talento ed esperienza- con la sola eccezione di Jalen Duren -, mentre Bogdanovic stante la situazione compromessa è stato infine ceduto ai New York Knicks alla trade deadline.

La speranza è che una struttura dirigenziale più chiara e con ruoli definiti aiuti la squadra ad uscire dalla mediocrità, e chissà magari a riportarla ai fasti del titolo vinto a sorpresa nel 2004.