Westbrook scontento del suo ruolo ai Clippers? “Notizie false”
Dopo l’uscita al primo turno dei Playoff NBA, Russell Westbrook è stato al centro di molti rumors: il commento dell’ex OKC
Dopo la pessima esperienza ai Los Angeles Lakers, Russell Westbrook ha trovato un ambiente favorevole nella seconda sponda di LA, quella dei Clippers, dove ha incontrato la dimensione a lui necessaria per avere ancora un grande impatto sul parquet.
Il ruolo di Russ è certamente ridotto rispetto a ciò che ha dimostrato negli anni migliori della sua incredibile carriera nella NBA ma, considerando i 35 anni d’età, per riuscire ad incidere ancora in una squadra che punta al Titolo NBA è stato necessario ridimensionare sia il ruolo che il suo contratto.
Infatti, Westbrook ha davanti a sé ancora una stagione con l’attuale contratto, in cui guadagnerà “solamente” 4 milioni di dollari e, secondo quanto riportato dalla testata giornalistica statunitense The Athletic, non è improbabile che l’MVP 2017 lasci i Clippers.
Questi rumors sono stati prontamente smentiti da Westbrook stesso, il quale ha commentato recenti notizie riguardanti un presunto malcontento per il ruolo marginale avuto durante la stagione, attraverso il suo profilo Instagram:
Sono spesso oggetto di discussione da parte di molte “fonti” e agenzie di notizie sportive. Mi sono sentito incline a condividere i miei pensieri e le mie parole effettive a seguito di questa stagione. Capite che qualsiasi cosa leggiate su ciò che ho detto o non ho detto è probabilmente stata fabbricata… speravo in un esito diverso, ma ho anche apprezzato essere nelle trincee con i miei compagni di squadra quest’anno, che sono stati tutti solidali con me durante la stagione. Spero di tornare migliore e più forte, e di rimanere desideroso di assumere qualsiasi ruolo che continui a metterci nella migliore posizione per vincere la prossima stagione!
Russell Westbrook via Instagram
Le parole di Westbrook offrono una preziosa finestra sul mondo degli atleti professionisti e sulla complessità dei rapporti tra giocatori, squadre e media. La sua decisione di affrontare direttamente le voci attraverso i social media dimostra l’importanza della trasparenza e della comunicazione aperta.