Un’altra Free Agency da dimenticare tiene i Lakers in stallo
Poche mosse sul mercato per i Lakers. LeBron James ha rinnovato, ma ogni chance di migliorare sensibilmente il roster è svanita. Los Angeles va verso la stagione 2024/25 attraversando una nuova situazione di stallo
I Lakers si sono mossi poco e male sul mercato, optando per la scelta che ipoteticamente potrebbe tenerli con le mani legate almeno per le prossime due stagioni: firmare LeBron James al massimo contrattuale.
Due anni a 101 MLN per vederlo giocare con Bronny. Intriga e lascia margini di riflessione. Rob Pelinka – President of Basketball Operations – non ha scelto la strada giusta verso un biennio in cui l’ambiente sarà carico di aspettative e pressioni.
Non è bastata l’intenzione di LeBron di tagliarsi lo stipendio per favorire la firma di una terza stella. Tra quelle ambite: Harden è rimasto ai Clippers, Thompson è volato a Dallas, Hield ha preferito i Warriors “snobbando” i Lakers un’altra volta.
Le aspettative su un’acquisizione di un giocatore di livello da affiancare a James (si ipotizza un ruolo da 6° Uomo con Team USA) e Davis sono sfumate. Ora LA ha superato di 47 milioni il tetto salariale, mancando l’obiettivo di migliorare sensibilmente il proprio roster.
I Lakers si avvicinano al second apron e lo spazio per altri movimenti di mercato è davvero ristretto. L’obiettivo è sbloccare
i 5.2 milioni di midlevel exception – strumento che consente di non eccedere il salary cap – scambiando i contratti di due veterani al minimo salariale.
In questo modo, LA potrebbe soltanto firmare Free Agent come Gary Trent Jr e Spencer Dinwiddie. Avendo sforato il tetto salariale, i Lakers non possono ricorrere ad altre exception o a una sign-and-trade per via delle restrizioni imposte dal Contratto Collettivo.
Il front office va incontro a una situazione di stallo che rende difficile puntellare la squadra con gli scambi anche a stagione in corso. Nel 2023, questa strategia si era rivelata cruciale per modificare il roster e arrivare alle Finali di Conference.
Sembra che a Los Angeles stia diventando un’abitudine.
Un’altra Free Agency di attese non soddisfatte e scelte opinabili, mentre il divario tra i Lakers e le contender di prima fascia si fa sempre più evidente.