Durant ai Rockets, freddo addio ai Suns:: “Abbiamo avuto quello che volevamo”
Nessun addio emozionato: Kevin Durant chiude con i Phoenix Suns senza giri di parole e punta a diventare l’uomo chiave nella corsa al Titolo NBA dei Rockets

Kevin Durant ha voltato pagina. Dopo mesi di tensioni sottotraccia, il suo addio ai Phoenix Suns è diventato realtà con la trade che lo ha spedito agli Houston Rockets. Un epilogo che era nell’aria, ma che ha comunque lasciato il segno.
Il messaggio rivolto ai tifosi di Phoenix? Freddo, diretto, senza spazio per nostalgie.
Volevano che me ne andassi, l’hanno ottenuto. Io volevo andarmene, l’ho ottenuto. Ora si va avanti. Auguro loro il meglio, ricorderò il mio tempo lì, ma adesso si guarda oltre
Kevin Durant
Un saluto privo di frasi di circostanza, in pieno stile KD. E forse non poteva andare diversamente: già durante la scorsa trade deadline, i Suns avevano sondato il mercato per cedere il fu numero 35, senza coinvolgerlo nelle decisioni. Da lì, il distacco emotivo è sembrato inevitabile.
A Phoenix, Durant non ha mai trovato un vero equilibrio. Il talento era indiscutibile, ma il feeling con l’ambiente non è mai esploso. I tifosi si sono divisi tra chi lo ha idolatrato e chi lo ha visto come un corpo estraneo, poco coinvolto nel progetto. Gli infortuni e una versione incompleta del tanto atteso “Big Three” con Booker e Beal non hanno aiutato. Il potenziale c’era, ma è rimasto inespresso.
In Texas, la narrazione cambia. I Rockets hanno appena chiuso una stagione da 50 vittorie e un secondo posto a Ovest, ma la mancanza di esperienza ha pesato nell’eliminazione al primo turno contro i Golden State Warriors. Ecco perché l’arrivo di Durant può rappresentare la svolta: due titoli, due MVP delle Finals, un curriculum da fuoriclasse e ancora tanto da dare.
Houston ha perso Jalen Green e Dillon Brooks, ma ha guadagnato un riferimento offensivo affidabile, capace di guidare la squadra nei momenti decisivi. Il roster è giovane e pieno di energia: a KD il compito di dare forma e direzione.
Per Durant, Houston rappresenta l’ennesimo capitolo di una carriera piena di svolte. Con l’obiettivo di vincere ancora, ma anche con la speranza di trovare un ambiente pronto ad apprezzare – davvero – il suo talento. A Phoenix resta il rimpianto per un’occasione non sfruttata. A Houston, invece, nasce una nuova ambizione.