Lonzo Ball ai Cavs: una trade che scontenta tutti

La trade tra Cavaliers e Bulls con Lonzo Ball e Isaac Okoro non convince nessuno: analizziamo tutti i perché di uno scambio poco convincente

Lonzo Ball NBA

Pochi giorni dopo l’inizio della Free Agency NBA (seguila in tempo reale), Cavs e Bulls hanno ufficializzato uno scambio che ha sorpreso molti: Lonzo Ball vola a Cleveland, mentre Isaac Okoro si trasferisce a Chicago. Un’operazione che, almeno sulla carta, sembra non accontentare davvero nessuno.

Per i Chicago Bulls si tratta dell’ennesima mossa che conferma una gestione discutibile del roster. Okoro è un buon difensore e può dare minuti solidi, ma il suo arrivo finirà per togliere spazio ai giovani in rampa di lancio, senza aggiungere reale valore in ottica futura. Non solo non è un giocatore da core, ma difficilmente sarà un asset utile in futuro. La sensazione è che, ancora una volta, non si sia neanche provato a ottenere il massimo sul mercato.

Dal canto suo, Lonzo Ball avrebbe potuto (e forse dovuto) prendersi un passaggio intermedio. Dopo oltre due anni fuori, il rischio di tornare direttamente in un contesto competitivo come quello di Cleveland è alto: il suo fisico resta un’incognita, e il margine di errore in una squadra con ambizioni playoff è ridotto. Un rientro graduale in una squadra con meno pressioni avrebbe forse aiutato a testare condizione e tenuta.

Ma la franchigia che potrebbe aver perso più di tutte è proprio Cleveland. È vero, Lonzo Ball – se sano – è un upgrade rispetto a Okoro, ma il suo contratto da oltre 20 milioni pesa come un macigno sulle finanze dei Cavs. L’arrivo dell’ex Bulls proietta la squadra oltre il secondo apron della luxury tax, una soglia che blocca diverse possibilità operative.

La conseguenza più immediata? L’addio quasi certo a Ty Jerome. Il sesto uomo dell’anno per Cleveland, rivelazione assoluta della stagione, sarà free agent e – in queste condizioni – non potrà essere rifirmato. Una perdita enorme, per un ruolo chiave.

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