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I migliori Free Agent ancora disponibili sul Mercato NBA

Veterani, scommesse e talento inespresso: il mercato dei free agent NBA non è ancora chiuso. Alcuni possono davvero cambiare il destino di una stagione

Con le firme principali ormai alle spalle e l’estate che si avvia verso la sua fase più tranquilla, il mercato NBA si svuota… ma non del tutto. C’è ancora un piccolo gruppo di free agent che, pur non essendo superstar, può spostare qualcosa nelle rotazioni o dare profondità a un roster con ambizioni.

Chi è rimasto? Una miscela di veterani in cerca di un’ultima occasione, giovani restricted free agent (come funziona il mercato NBA? Scoprilo qua) che non hanno ancora trovato il giusto accordo e qualche specialista che può fare comodo alla giusta squadra, magari a cifre più contenute.

Con l’inizio dei training camp che si avvicina e molte dirigenze pronte a “staccare la spina” per qualche settimana, il tempo stringe per firmare. Chi non trova squadra entro fine estate potrebbe essere costretto a guardare all’Europa o all’Asia.

Ecco allora 10 free agent che meritano attenzione.

Malcolm Brogdon (unrestricted)– Affidabilità – quasi – garantita

Non fa più notizia come un tempo, ma il suo profilo resta appetibile. Leader silenzioso, ottimo cambio in regia e capace di tenere il campo in momenti importanti. In una contender con carenza nel backcourt può fare la differenza.

Josh Giddey (restricted) – Tanti numeri, poche certezze

Restricted free agent ancora in bilico con i Bulls. Buoni numeri nella sua prima stagione a Chicago (quasi tripla doppia di media), ma il prezzo richiesto sembra alto. La sensazione? Qualcosa si muoverà a ridosso del training camp.

Quentin Grimes (restricted) – L’exploit che cambia le carte

Dopo una partenza anonima a Dallas, è sbocciato a Philadelphia con quasi 22 punti di media. Ora chiede il giusto riconoscimento economico. Se i Sixers non vogliono pareggiare, qualcuno potrebbe provarci. Un rischio? Forse, ma con upside.

Al Horford (unrestricted) – Ultimo giro per il professore

Lontani i tempi da All-Star, Horford oggi è un lungo esperto, utile in uno spogliatoio e ancora in grado di dire la sua per 15-20 minuti. Vuole stare vicino alla famiglia, quindi occhio alle squadre della East Coast.

Jonathan Kuminga (restricted) – Talento in cerca di fiducia

Golden State non lo ha mai pienamente valorizzato. Il futuro? Potrebbe essere lontano dalla Baia, ma per ora nessuno ha rilanciato. Se arriva un’offerta convincente, si apre la pista sign-and-trade. Altrimenti si riparte da Kerr (ancora).

Chris Paul (unrestricted) – Un ultimo ballo a LA?

Ha giocato tutte le partite con gli Spurs (sì, tutte 82!), ma il ruolo ormai è quello del veterano di lusso. Potrebbe chiudere il cerchio in California. Clippers o Lakers? Dipenderà da chi gli darà spazio (e un po’ di romanticismo).

Gary Payton II (unrestricted) – Specialista difensivo in saldo

Non farà 20 punti a partita, ma può cambiare l’inerzia di una gara con l’energia e la difesa. I Warriors sembrano aver chiuso con lui, ma ci sono squadre che cercano proprio questo tipo di giocatore, soprattutto a fine estate.

Cam Thomas (restricted) – Un grande realizzatore

Segna, segna tanto, ma convince ancora poco. Brooklyn non è convinta di dargli il massimo salariale, ma qualcun altro potrebbe puntare su di lui come instant scorer. Il suo caso è legato a quello di Kuminga: se uno firma, l’altro potrebbe seguirlo a ruota.

Russell Westbrook (unrestricted) – Cosa resta dell’MVP?

Il talento c’è ancora, l’atletismo pure. Ma le scelte? Quelle restano il vero problema. Tre squadre da titolo hanno deciso di non rifirmarlo, e non è un buon segnale. Ma se c’è chi cerca energia e voglia di rivalsa, Russ potrebbe ancora trovare spazio.

Il mercato NBA è in modalità “riposo”, ma qualche nome di rilievo è ancora in attesa della chiamata giusta. Chi saprà cogliere l’occasione potrebbe ritrovarsi con un affare sotto il radar. Perché spesso, nelle pieghe dell’estate, si nascondono le mosse che fanno la differenza a primavera.

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