Sabonis ai Warriors? Analisi di una possibile win-win trade

I Kings valutano una rifondazione e i Warriors provano a inserirsi con una proposta importante. La possibile trade Sabonis–Kuminga potrebbe cambiare il percorso di entrambe le franchigie

USA Today Domantas Sabonis Sacramento Kings

Come già riportato nei giorni scorsi, i Sacramento Kings sembrano intenzionati a operare una vera e propria rifondazione del roster. La scelta del GM californiano deriva da un avvio di regular season negativo, con una squadra composta da giocatori poco funzionali tra loro.

Secondo il noto insider Evan Sidery, la notizia ha attirato l’interesse dei Golden State Warriors e le due franchigie potrebbero presto tornare a discutere una possibile trade:

I Kings e i Warriors, che avevano avuto un dialogo riguardo Jonathan Kuminga, sono ampiamente attesi a riprendere le trattative prima della deadline, basate su un quadro più ampio. Golden State può assemblare un pacchetto intrigante composto da Kuminga, Moses Moody e Buddy Hield per Domantas Sabonis e Keon Ellis

Evan Sidery via X

Perché la trade sarebbe un vantaggio per i Sacramento Kings

Se lo scambio dovesse andare in porto, sarebbe una vera win-win trade. I Kings aggiungerebbero due giovani di prospettiva come Kuminga e Moody, ideali per avviare una ricostruzione. Inoltre Buddy Hield rappresenterebbe un ritorno gradito, avendo vissuto il suo prime a Sacramento dal 2017 al 2022.

Jonathan Kuminga, già seguito in estate, in un contesto con meno pressioni e più libertà offensiva potrebbe finalmente mettere in mostra il suo potenziale e crescere fino a inseguire il suo obiettivo: diventare il volto di una franchigia.

Come Sabonis si integrerebbe nel sistema di Steve Kerr

Golden State riceverebbe due elementi che mancano da anni: centimetri e fisicità. Domantas Sabonis sarebbe perfetto nel sistema di Steve Kerr grazie alla sua abilità come rimbalzista, facilitatore e giocatore in consegna, caratteristiche che alleggerirebbero il carico di Draymond Green.

Il suo arrivo permetterebbe a Steph Curry di avere un secondo bloccante di alto livello. Da valutare anche l’impatto di Keon Ellis, tra i migliori difensori perimetrali della lega, che unito a Gary Payton II e De’Anthony Melton alzerebbe la qualità del reparto guardie.

GSW tra calendario, problemi interni e nuove opportunità

L’inizio di stagione dei Warriors è stato più complicato del previsto: cinque back-to-back, diciassette partite in tredici città in un mese e un record di 10-9. Un calendario proibitivo che, considerando l’età media del roster, non ha aiutato. Steve Kerr ha parlato apertamente delle difficoltà:

La gara contro i Miami Heat sarà la nostra 17esima partita in 29 giorni in 13 città differenti. È l’inizio più complicato a cui abbia mai preso parte in NBA

Steve Kerr

Da segnalare il forte rendimento casalingo (6-1), macchiato solo dalla sconfitta in NBA Cup contro Portland, gara in cui Golden State ha evidenziato tutte le sue lacune a rimbalzo.

Un calendario così duro all’inizio garantirà fasi più gestibili più avanti, con più riposo per i veterani e maggiori occasioni di accumulare vittorie.

Se la trade con i Kings dovesse concretizzarsi, Golden State risolverebbe i malumori legati a Kuminga e arriverebbe alla postseason con un roster più profondo e competitivo.

Gli Oklahoma City Thunder restano un ostacolo enorme, ma i playoff raccontano un’altra storia: dei Warriors sani e al completo restano sempre una minaccia per chiunque.

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