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EuroBasket, la risposta alle critiche di Marco Spissu

Dalle difficoltà del girone allo spettacolo contro Serbia e Francia: l’EuroBasket di Marco Spissu

A inizio EuroBasket alcuni non erano convinti della scelta di Marco Spissu. Tutti sapevano che questo sarebbe stato un torneo molto fisico, anche per la presenza di tante stelle NBA, dunque l’idea è che servissero giocatori di stazza superiore anche nel ruolo di guardia.

Aggiungiamoci che solo un anno fa a Spissu fu diagnosticato un “conflitto femoro-acetabolare”, che secondo lo staff medico di Malaga, squadra con la quale avrebbe dovuto giocare dopo l’esperienza a Sassari, gli avrebbe impedito di scendere in campo per il resto della carriera. Il club spagnolo si è infatti tirato indietro e Marco ha deciso di firmare con il Kazan, squadra russa, poi esclusa dall’EuroLeague dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Un anno complicato il suo dunque, ma nonostante questo coach Pozzecco e il suo staff hanno deciso di dargli fiducia facendolo partire in quintetto base. Nella fase a gironi segna 19 punti in totale su cinque partite e fatica enormemente a entrare nei meccanismi offensivi della squadra. A un certo punto comincia a venirgli preferito nei momenti decisivi Alessandro Pajola, più solido in difesa (EuroBasket 2022, le pagelle dell’ItalBasket).

Poi, nella partita decisiva contro la Serbia cambia tutto: Marco Spissu si infiamma e segna 22 punti, trascinando l’Italia a una storica vittoria. La gente lo esalta, si dichiara ironicamente “Spissusessuale”, ma allo stesso tempo in molti sono convinti che sia solo un caso.

Capita spesso infatti che nella pallacanestro un giocatore riesca sporadicamente a performare molto al di sopra del proprio potenziale, ma si tratta di eventi casuali che raramente si ripetono nelle gare successive. E invece no. Altra partita decisiva con la Francia, altri 21 punti di Marco, per un totale di 43 punti in due match. Tutti tiri pesanti, segnati con oltre il 50% dal campo, una delle percentuali da dietro l’arco migliori di tutto il torneo.

Onore dunque a Marco Spissu e, come direbbero gli americani, “Put respect on his name”.

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