Italbasket, DiVincenzo come Banchero? Il rischio c’è

La Federazione Italiana Pallacanestro, nonostante l’appetibilità di Donte DiVincenzo, desidera evitare un secondo caso simile a quello di Paolo Banchero

Donte-DiVincenzo post partita

Dopo il record di 11 triple messe a segno contro i Detroit Pistons, l’attenzione su Donte DiVincenzo è cresciuta ulteriormente, alimentando le speculazioni riguardo alla sua possibile convocazione nell’Italbasket.

Nonostante il suo luogo di nascita sia dall’altra parte del mondo, Newark nel Delaware, la guardia dei Knicks ha origini italiane, più precisamente abruzzesi. Allora la domanda sorge spontanea: perché la federazione sta prendendo tempo?

La risposta è piuttosto diretta: anni fa, Donte non aveva mostrato interesse nell’unirsi alla nostra nazionale, ma dopo essere stato ignorato dalla squadra nazionale americana, ha espresso la sua disponibilità a ottenere il passaporto italiano. La FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) non ha alcuna intenzione di replicare un caso simile a quello di Paolo Banchero, una decisione che continua a essere dolorosa e che ha avuto conseguenze inevitabili.

C’è comunque grande attesa per l’inclusione di un talento del calibro di Donte DiVincenzo nell’Italbasket. Tuttavia, potrebbe essere necessario un processo burocratico non immediato per ottenere il passaporto italiano, seguito da un’analisi accurata da parte della federazione per valutare il suo adattamento al sistema di gioco e la sua integrazione nel team. Inoltre, è importante considerare la disponibilità del giocatore stesso e la sua volontà di rappresentare l’Italia a livello internazionale nel lungo periodo.

Questi fattori sono cruciali per garantire una transizione senza intoppi e per massimizzare il contributo del giocatore alla squadra nazionale.

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