NBA Draft Preview, 1° posto: Jabari Smith Jr.

Il più giovane nella top 4 di questo NBA Draft, la cui proiezione verso la prima scelta assoluta non deve spaventare guardando al suo albero genealogico (Kwame Brown è il cugino di suo padre). Con la divisa dei Tigers ha dimostrato di essere già pronto per la NBA e la sua facilità di prendersi determinati tiri potrebbe ricorda (in un certo senso) Kevin Durant.

Destinazione: Orlando Magic

Nello scorso Draft la squadra della Florida ha potuto scegliere due volte in top 10 portandosi a casa Jalen Suggs e Franz Wagner, due dei migliori prospetti della classe 2021. Quest’anno potrà ritrovare la n.1 come non capitava dal 2004 con Dwight Howard e visti i precedenti (Shaq nel 1992 e Webber nel 1993), Orlando potrebbe aver trovato il giocatore con cui ritrovare il sorriso.

Un roster giovane e di talento assoluto (infortuni a parte), troppo tempo lontano dalle posizioni che contano realmente nella Eastern Conference. Jabari Smith ha i numeri per partire in quintetto e formare con Wagner e Wendell Carter Jr. un trio di lunghi eccelso, seminando il panico anche in fase offensiva con Suggs e Cole Anthony.

Punti forti

Il suo talento come three-level scorer è semplicemente impareggiabile paragonato agli altri prospetti. Il numero 10 di Auburn tira con facilità da oltre l’arco, prende e mette tiri impossibili contro avversari incollati a lui, ma soprattutto non c’è conclusione che non possa tentare. Tra dribble pull-up jumper, step-back in isolamento, fade-away, tiri in transizione e nel traffico, il finale non cambia: palla nella retina.

Aiutato da un corpo decisamente NBA ready (208cm x 100kg), la sua difesa perimetrale è tanto asfissiante quanto efficace. Veloce nello scivolamento, aggressivo, attento al linguaggio del corpo del portatore di palla e abile a chiudere qualsiasi linea di passaggio sia on ball sia off the ball; la sua naturale predisposizione per il gioco gli permette di difendere su tutti e 5 i ruoli.

Oltre al corpo, anche la sua attitudine di gioco è già pronta per il livello successivo. Attento allo sviluppo dell’azione, sempre focalizzato sull’obiettivo e maturo per essere un ragazzo di appena 19 anni. Nei suoi occhi si vede la voglia di vincere, per questo è sempre l’ultimo a mollare sul parquet e non sembra patire mentalmente quando si alza la posta in palio.

Punti deboli

Nonostante mezzi fisici invidiabili e una capacità di soluzioni offensive infinite, il classe 2003 fatica ad essere un attaccante credibile dentro l’area. Non essendo un portatore di palla eccelso, le sue penetrazioni sono spesso facili da leggere e quando viene pressato non riesce a cavarsi d’impaccio; questo rende il suo gioco principalmente orientato verso il perimetro e poco verso l’area o il pitturato.

A rimbalzo trova difficoltà se deve ingaggiare un duello con giocatori più dotati fisicamente, poiché i suoi taglia fuori sono tutto fuorché efficaci. Anche la sua difesa in area deve migliorare: contro avversari più votati alla penetrazione o al gioco nel pitturato, Smith non riesce ad essere determinante e finisce sempre per essere battuto.

Non si sente a proprio agio come passatore o ad orchestrare le manovre offensive della squadra. Spinto dalla frenesia di superare la propria metà campo si lascia andare a passaggi maldestri o poco lucidi commettendo turnover banali. A volte ragiona troppo velocemente, altre si ferma troppo a pensare a come servire i compagni e questo lo porta a sbagliare scelta di tempo.

Conclusione

La maturità, la capacità di giocare ad un livello elevato e l’arsenale infinito di colpi lo rendono senza dubbio la scelta numero 1 del prossimo Draft. Quello che può spaventare è se a 19 anni Jabari Smith è già un giocatore formato con pochissimi margini di miglioramento. Orlando un talento come il suo non può farselo sfuggire, ma la franchigia dovrà metterlo in condizione di performare al massimo.

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