Dirk Nowitzki: “Non ne è valsa la pena giocare gli ultimi due anni”

Il tedesco rivale un retroscena degli ultimi due anni della sua carriera ai Dallas Mavericks

Dirk Nowitzki saluta il pubblico dei Dallas Mavericks

Durante una puntata del podcast del suo amico e compatriota Toni Kroos, Dirk Nowitzki è tornato a parlare della sua carriera. In particolare, concentrandosi in maniera specifica sugli ultimi due anni della sua carriera, probabilmente i più difficili dal punto di vista fisico.

Non è facile capire quando arriva il momento di dire basta. Continui a divertirti ma spremi il tuo corpo. Se mi fossi ritirato due anni prima, adesso sono sicuro che riuscirei a muovermi meglio e potrei giocare a pallone con i miei figli. Invece non riesco a farlo.

Dirk Nowitzki

La carriera in NBA di “Wunder Dirk” è durata ben 21 anni, una delle più lunghe in assoluto oltreoceano. Un lasso di tempo in cui il tedesco di Wurzburg è riuscito a vincere il titolo (ad ora ancora l’unico nella storia dei Mavericks) nel 2011 dopo una cavalcata straordinaria in cui è riuscito a battere i Lakers di Kobe Bryant, i Thunder dei futuri MVP (Durant-Westbrook-Harden) e poi gli Heat dei Big Three (James-Wade-Bosh) al primo anno.

Dopo quella corsa, i Mavs (che hanno ritirato la canotta numero #41 la scorsa stagione) non sono mai riusciti a ripetersi venendo eliminati sempre al primo round nelle successive 4 volte in cui hanno centrato la qualificazione i playoff.

Purtroppo l’ultima partita giocata in post season di Dirk risale al 25 aprile 2016, quando Dallas viene eliminata 4-1 da OKC. Gli ultimi anni di carriera della leggenda numero #41 non gli hanno regalato particolari gioie.

Non riesco a smettere di pensare che non è valsa la pena giocare gli ultimi due anni. Ci sono momenti che ricordo con piacere, ma la squadra non stava ottenendo grandi risultati e la realtà che riuscivo a muovermi a malapena

Dirk Nowitzki

Dopo il suo ritiro avvenuto alla fine della stagione 2018-19 ha trovato però un degno erede in Luka Doncic, che sta mettendo in campo ogni energia per riportare in alto Dallas e riconsegnare il titolo ai texani dopo quello vinto dal suo grande amico e mentore, Dirk Nowitzki.

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