NBA Finals, il Lockout e il Lockdown di LeBron James
La parte più nota e brillantinata di Los Angeles nella scorsa notte è finalmente tornata a vincere i Playoff NBA dopo la finale contro i Miami Heat
Grande merito di questo trionfo va attribuito all’avvento di LeBron James nella franchigia californiana che ha permesso il rilancio della squadra e l’arrivo di un giocatore del calibro di Anthony Davis.
Tralasciando per un momento l’analisi tecnica della sfida, sarebbe molto interessante fare una sorta di parallelo tra il primo anello vinto dal Re (2012) e l’ultima vittoria ai Playoff NBA (2020). L’Associazione di quegli anni si caratterizzava per la presenza di Kobe e Gasol ai Lakers, dei big three dei Celtics e degli Spurs e dei primi annunci di grandezza di Kevin Durant.
Tuttavia, anche nell’anno in cui LeBron riuscì finalmente a scrollarsi di dosso le tossine provenienti dagli anni di Cleveland e la drammatica sconfitta dell’anno precedente con i Dallas Mavericks, si veniva da una soluzione precaria in cui lo svolgimento della stagione era ritenuto fortemente a rischio.
La lunga estate del 2011 è passata alla storia per la guerra nel mondo NBA sul contratto che regolava il rapporto di lavoro tra i giocatori e l’Associazione. Si narra che quella lunga ostilità venne risolta da una lettera di una cameriera di Cleveland rivolta proprio al Re in cui gli si illustrava le drammatiche conseguenze economiche della decisione dei giocatori NBA sugli addetti ai lavori.
Mentre in quel caso si parlò di “Lockout” con il conseguente slittamento dell’inizio della stagione al 25 Dicembre 2011, in questa drammatica annata l’NBA ha dovuto completamente stravolgere i suoi piani ad inizio Marzo per il Coronavirus fermando la stagione per quasi cinque mesi, prima di riprendere nella Bolla di Orlando.
Per quanto si parli di situazioni completamente differenti, l’elemento comune a queste complicate stagioni riguarda proprio la capacità di LeBron James di superare tutti gli ostacoli e di portare la sua squadra alla vittoria del titolo. Nella stagione più drammatica per Los Angeles Lakers dopo la morte di Kobe Bryant, il Re è riuscito a riportare l’anello NBA in California dieci anni dopo l’ultimo trionfo proprio del team del suo Mentore.
Considerando che ormai va verso i 35 anni, le statistiche di James nella regular season e nei Playoff di quest’anno farebbero impallidire anche un mostro sacro di questa disciplina come Michael Jordan.
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