NBA Draft Preview, 19° posto: Aaron Nesmith

Continuiamo il nostro Mock Draft con l’ala piccola di Vanderbilt è pronta ad entrare in NBA sotto la benedizione di Jerry Stackhouse

Aaron Nesmith

Dopo aver aperto con il tricolore portato al Draft NBA da Nico Mannion, proseguiamo salendo di un gradino alla posizione numero 19, dove incontriamo Aaron Nesmith, dal college di Vanderbilt.

Destinazione: Brooklyn Nets

Il classe 1999 ha trascorso un anno in più al college sotto il consiglio di uno che in NBA ha giocato e segnato parecchio, Jerry Stackhouse. L’ala piccola classe 1999 proviene da Vanderbilt, college non troppo prestigioso, ma che lo scorso anno ci ha regalato Darius Garland alla numero 5 e negli ultimi anni sta sfornando talenti davvero interessanti (qualcuno ha detto Scottie Pippen, Jr.?)

Salvo scambi voluti dal duo Durant-Irving, se Nesmith capitasse alla numero 19 vestirebbe la divisa dei Nets, lanciandosi subito in un super team con ambizioni da titolo. Il ruolo è proprio quello di KD, ma la sua duttilità gli permette di giocare anche da guardia tiratrice, questo aiuterebbe Caris LeVert a rifiatare.

Punti di forza

Come già detto, Stackhouse lo ha voluto ancora un anno in squadra e il motivo è semplice: i margini di miglioramento erano ampi. Il tiro da tre, con l’aiuto di un maestro come Jerry, è diventato il suo punto di forza, tanto da renderlo il miglior tiratore della Division I con il 52% da oltre l’arco, ottenuto con 8.2 tentativi a partita (le cifre da freshman erano 33.7% con 5.5 tentativi).

La voglia di crescere e l’etica del lavoro sono rare per ragazzi della sua età, ma Aaron vuole entrare in NBA e dimostrare subito di essere pronto. Tante ore passate davanti ai video per migliorare ogni aspetto del suo tiro e si è fatto sottoporre ad una “tortura”, ma anche un privilegio: gareggiare con il suo coach nelle sfide di tiro da 3 punti.

Un role player utile a qualsiasi squadra, anche per Brooklyn che fa del tiro dalla distanza una delle armi principali. Non forza mai le scelte e cerca sempre di aiutare i compagni soprattutto off the ball, con blocchi e lotte a rimbalzo.

Punti deboli

La sua scarsa visione di gioco non gli consente di vedere i compagni liberi negli angoli a cui scaricare la palla. Ha bisogno di un playmaker in grado di metterlo in ritmo, poiché non eccelle nel tiro dal palleggio e conclude poco al ferro, se in penetrazione non ha campo libero rischia di perdere palla o venire stoppato.

Come con Darius Garland, Vanderbilt ha avuto sfortuna anche con lui e il problema al piede gli ha fatto saltare ben 18 partite, lasciando i suoi ad un record negativo di 3 vittorie contro le 15 sconfitte. Se la stagione NBA inizierà a Gennaio, Aaron farà il suo ingresso in campo dopo quasi un anno dall’ultima volta. Analogia anche con Durant che questo tipo di frattura da stress l’ha già avuta in carriera ai tempi di OKC.

Fisicamente è una roccia e difensivamente farebbe le fortune di molte squadre, ma è lento e nell’uno contro uno rischia di essere battuto sempre sul primo passo, a meno che non legga in anticipo l’idea del suo avversario.

Conclusione

Conoscendo le ambizioni dei Nets, Nesmith non avrà molto spazio in squadra e dovrà strappare con le unghie e con i denti i minuti utili per dimostrare la sua utilità sui 28 metri. Le sue capacità difensive possono fare la differenza e tornare utili in vista di uno scambio, che accontenterebbe sia Brooklyn sia Aaron Nesmith.


Leggi anche: NBA Draft Preview, 20° posto: Nico Mannion

Leggi anche

Loading...