NBA Draft Preview, 18° posto: Aleksej Pokusevski

Dalla Serbia al debutto con l’Olympiacos, ecco una scommessa del nostro Mock Draft che sa tanto di Porzingis

Aleksej Pokusevski in penetrazione

Non è un nome per molti, ma il classe 2001 (nato il 26 Dicembre) si è dichiarato per l’NBA Draft e non ha intenzione di tirarsi indietro. La scuola dei balcani ci ha insegnato molto in termine di lunghi e Aleksej potrebbe rappresentare il futuro.

Destinazione: Dallas Mavericks

Bartzokas, dopo averlo allenato all’Olympiacos, ha detto di lui che potrebbe essere il nuovo Doncic o il nuovo Jokic. E se venisse scelto proprio dai Mavericks che scommettono spesso e volentieri sulle realtà europee? Quale sarebbe il fit giusto per lui: giocare al fianco di Luka Magic e Porzingis o far rifiatare il lettone? Quel che abbiamo imparato dalla scuola balcanica è che riserva sorprese, il primo anno potrebbe riservare difficoltà, ma l’eventuale esplosione sarebbe di dimensioni epiche.

In una franchigia come quella di Mark Cuban avrebbe il tempo di sviluppare il suo gioco, sentirsi a suo agio con compagni proveniente dal resto dell’Europa e imparare un po’ da tutti, dal palleggio di Doncic al tiro di Porzingis.

Punti di forza

Pokusevski è alto, molto alto ed è duttile, ciò lo rende perfetto su entrambe le metà del campo. Può giocare da centro come da ala (grande o piccola), a rimbalzo è una presenza costante, i suoi 2 metri e 14 gli consentono di arrivare pressoché ovunque e “spaventare” gli avversari. Da non trascurare il ball handling, interessante per il corpo posseduto dal giovane serbo e le sue doti di passatore: bravo nel post alto per servire i compagni in angolo e lucido nelle transizioni offensive per trovare quelli liberi in area.

Ha esperienza da titolare in un campionato importante come quello greco. Sebbene l’Olympiacos sia stato retrocesso d’ufficio, la società è riuscita a dividere due squadre, una per l’Eurolega e l’altra per il campionato. Aleksej è il centro del team che milita in patria, ma non gli viene esclusa qualche convocazione tra i più “grandi”; la sua mente è già preparata per un salto come quello dall’Europa alla NBA.

Nessuno scommetterebbe su di lui e questo lo rende potenzialmente una steal del prossimo Draft. Ha tempo per lavorare, sta per compiere 19 anni, non c’è un countdown ad attenderlo e se sarà scelto dalla squadra giusta ne trarrà beneficio.

Punti deboli

Lunghe leve non significano sempre grande basket, spesso possono risultare un’arma a doppio taglio ed è proprio il caso di Pokusevski. Poco aggressivo in difesa non per sua colpa, ma per i 93 chili distribuiti sui tanti centimetri. Poca facilità nell’assorbire i contatti, che nella NBA moderna o sei Rudy Gobert o sei in serio pericolo.

Il tiro preoccupa, nonostante le sue abilità palla in mano, non ha una meccanica che gli consente di essere pericoloso, tutt’altro. Dove non riesce ad arrivare con tranquillità contro avversari fisicamente più preparati, è in area e dunque dovrebbe affidarsi al tiro, soprattutto quello dall’arco, ma le sue scarse doti da tiratore rischiano di essere un problema grave se non risolto prima di debuttare in NBA.

Serve tenerlo concentrato al massimo, migliorarne i difetti e proteggerlo. Sgrezzato ha talento da vendere, altrimenti rischia di concludere la sua avventura oltreoceano ancor prima di cominciarla.

Conclusione

Il Texas, sponda Dallas, sarebbe il posto ideale dove “atterrare”. C’è voglia di vincere, ma anche di migliorare; la rosa è giovane e con gli europei che hanno fatto a loro volta il salto dai campionati nazionali alla NBA, per Aleksej tutto potrebbe sembrare più semplice. L’identikit è quello giusto per creare un temibile trio con Doncic e Porzingis e poi chissà, il cielo è l’unico limite.


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