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NBA Draft Preview, 15° posto: Theo Maledon

Il prodigio francese con esperienza in Eurolega, ha solo 19 anni ed è uno dei più giovani del Mock Draft

Un vincente in patria e un talento sconfinato, così l’ASVEL ha dovuto dire addio al suo pezzo pregiato che ha deciso di rendersi eleggibile per il Draft NBA. Campione di Francia, miglior giovane, MVP della coppa nazionale, per Theo il prossimo step è il titolo di matricola dell’anno.

Destinazione: Orlando Magic

Il ragazzo di Rouen è sulla bocca di tutti da anni e in quello che sembra essere il Draft più europeo di sempre, spicca nonostante la chiamata alla numero 15. Una point guard a tutto tondo, 195 centimetri per 80 chili, esperienza tra i grandi da quando aveva 16 anni e un carattere forte, a tratti arrogante, ma che non lo rende minimamente intimorito di fronte ad avversari nettamente più preparati.

La destinazione sarebbe la Florida, sponda Orlando Magic, un posto dove poter apprezzare il bel clima e assaporare i play-off, sebbene la franchigia blu stellata non ottiene grandi risultati da anni. Gli spot da playmaker sarebbero già occupati da Fultz, Augustin e Carter-Williams, però il fit con il conterraneo Fournier e il montenegrino Vucevic potrebbe dare nuovi spunti al front office e lavorare su una squadra a stampo europeo in stile Mavericks.

Punti di forza

Di sicuro l’età e l’esperienza acquisita con un ruolo da protagonista in una delle squadre partecipanti all’Eurolega, gli regalano un netto vantaggio rispetto ai pari età formati al college. Ha affrontato giocatori più maturi, più esperti e sembra aver già dato tutto in quel di Villeurbanne, così che la NBA possa essere l’unica scelta possibile.

Le abilità palla in mano e il QI lo rendono già pronto per guidare una squadra, se il coach gli chiederà di essere il go-to-guy della second unit saprà come far funzionare gli schemi, allo stesso tempo in partenza dal quintetto può risultare un perfetto secondo o terzo violino a cui affidare le sorti nei momenti clutch.

La coordinazione e il range di tiro illimitato. Bravo a penetrare in area, sa tirare dalla media e dalla lunga distanza; è in grado di giocare in post e mettere canestri ad alto coefficiente di difficoltà. Inoltre vede i compagni, ma utilizza questo a suo vantaggio per confondere la difesa e concludere al ferro o con il palleggio, arresto e tiro.

Punti deboli

Non è molto veloce, fisicamente è qualcosa di più di una semplice point guard e la sua poca propensione alla corsa può risultare un problema in difesa contro un pari ruolo più esplosivo. Può giocare di anticipo, ma perde spesso il primo passo in fase di copertura e se “ingannato” potrebbe perdere la bussola, lasciando al suo diretto avversario un’autostrada per tutto il corso della gara.

Limitato dal punto di vista dell’atletismo. Non vedremo mai Theo spiccare il volo e schiacciare come un Morant o un Westbrook e di sicuro non lo vedremo contendersi un rimbalzo difensivo o offensivo. Essendo poco verticale la tendenza a commettere fallo è elevata e sebbene quelli da spendere in NBA siano 6 e non 5, un allenatore tende a notare certe difficoltà e a farti sedere già dopo il secondo commesso.

In patria, per età e caratteristiche, viene visto come il nuovo Tony Parker. I suoi 19 anni possono essere un punto debole se non sei un Doncic o un ragazzino americano preparato al trash talking e alle luci della Lega americana. Il passaggio oltreoceano non è sempre rose e fiori, per Maledon l’impatto agli occhi della NBA deve essere immediato o rischierà di rimanere indietro o peggio rispedito al mittente.

Conclusione

Theo Maledon ha tutto per diventare una futura star NBA o un’ottima point guard per chi ne ha disperatamente bisogno. Ha fiducia in se stesso, ma contro avversari più preparati potrebbe andare nel panico. Orlando è un ottimo posto dove crescere, la franchigia è un po’ anonima, rimane sempre in bilico tra play-off e post-season sul divano di casa, però, con un progetto più europeo e il brio di un 19enne, la svolta potrebbe avvenire proprio durante il prossimo Draft.


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