NBA Draft Preview, 16° posto: Devin Vassell

La perla di Florida State University è uno dei pezzi pregiato di questo Mock Draft e vuole conquistarsi un posto da protagonista nella NBA

Devin Vassell

Gli occhi sono puntati su altri giocatori, chi proviene dall’Europa e chi da college più prestigiosi, ma in un anno in cui Duke e Kentucky faticano a sfornare talenti, l’NBA Draft potrebbe trovare in Devin Vassell la stella del firmamento.

Destinazione: Portland Trail Blazers

Devin si presenta al Draft del 2020 come potenziale steal, in una lottery simile a quella del 2011, in cui i migliori sono stati scelti dopo le prime 10 (ad esclusione di Irving e Walker), anche il talento da FSU rischia di essere potenzialmente una “perla nascosta”. Due metri di ragazzo con abilità di tiro e di difesa, il prototipo del giocatore moderno che tanto piace ai front office NBA.

Il suo coach lo definisce perfetto per la Lega e a basso tasso di rischio: una stella se riesce ad incidere fin da subito, un ottimo role player in caso contrario, la classica situazione di “win-win” per una franchigia. Essendo una shooting guard e viaggiando in direzione Oregon, dove troverebbe lo spot occupato da CJ McCollum, Vassell potrebbe ricoprire agevolmente il ruolo di sesto uomo dando il cambio proprio al numero 3 oppure quello di ala piccola, in un quintetto basso, ma assai prolifico.

Punti di forza

Il tiro è la specialità della casa, non importa che porti alla squadra 2 o 3 punti, è proprio la meccanica ad essere già da giocatore pronto per la Lega. Nella passata stagione è stato il secondo miglior tiratore della ACC, con una eFG% del 58.8% a fronte dei quasi 29 minuti trascorsi sul parquet. Abbiamo dunque un giocatore già in grado di selezionare il numero di tiri a partita, senza forzare e senza farsi prendere dalla foga.

In difesa è un portento, secondo gli scout la miglior “ala difensiva” del Draft, questo per far comprendere che tipo di ragazzo stiamo valutando. Sempre focalizzato sul gioco, mai distratto e la sua capacità nelle letture avversarie è sorprendente; la sua tecnica difensiva è superiore a molti dei pari età e molti già in NBA da anni. Apertura alare di quasi 2 metri e 10, ottima per le deviazioni sui passaggi lungo le linee laterali.

Potrebbe già essere un giocatore completo: abile nel tiro dal palleggio e nelle situazioni di catch and shoot, capace di attaccare e di difendere, sa giocare il pick and roll e l’uno contro uno, è atletico e il suo ratio assist/palle perse è invidiabile.

Punti deboli

Come precedentemente detto è un giocatore completo e questo può piacere ai team NBA se si parla di una matricola, ma senza margini di miglioramento stiamo parlando di qualcuno che non arriverà mai al suo massimo e questo è oggetto di discussione quando si valuta una futura scelta al Draft.

Non è un costruttore di gioco, quindi Devin Vassell non è quello a cui affideresti il pallone sin dall’inizio dell’azione o a cui chiederesti un’idea per farti vincere la gara. Chiedigli di difendere o di buttarla dentro e lo farà, solo non chiedetegli di far funzionare il vostro attacco o rischierete di vedere i 24 secondi scorrere e la sirena suonare.

Il suo talento nelle scelte di tiro si presenta come lacuna quando si tratta di essere aggressivi a canestro. Tende a valutare troppo i rischi, così non forza le conclusioni e aumenta il numero degli extra-pass. Un coach potrebbe reputarlo distratto o forse privo di idee in fase offensiva, angolo che andrebbe smussato se considerato il suo status di tiratore.

Conclusione

Rimaniamo dell’idea che Devin Vassell sia una steal of the draft, volendo azzardare paragoni più alti, potrebbe diventare un Kawhi Leonard o uno Scottie Pippen oppure rimanendo bassi, ci limiteremo ai nomi di Covington e Danny Green. Al fianco di Lillard e McCollum, lui potrebbe essere quel terzo fratello che i Blazers stanno cercando. Faranno la scelta giusta in quel di Portland o l’ennesima pazzia? La palla ora è in mano loro.


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