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NBA Draft Preview, 10° posto: Killian Hayes

Dalla Francia alla Germania, la top ten del Mock Draft si apre con la point guard del Ratiopharm Ulm

Figlio d’arte, ma il padre, DeRon Hayes, ha avuto una carriera modesta girovagando per il mondo. Nel 2001 nasce Killian, che negli anni si è guadagnato l’appellativo di crac del basket europeo e oggi è pronto a vestire i panni del giocatore NBA, entrando dalla porta principale.

Destinazione: Phoenix Suns

Formato dal centro federale transalpino in quel di Parigi, “accademia” che ha cresciuto i migliori talenti francesi degli ultimi 20 anni. In pochissimo tempo il talento è cresciuto e dal debutto in LNB con il Cholet è passato ai tedeschi del Ratiopharm Ulm. In Germania ha mostrato colpi da fuoriclasse e ha scalato posizione all’interno del Draft.

La numero 10 significherebbe Phoenix, squadra alla ricerca di un playmaker in grado di aiutare Booker ed Ayton, formare un trio di giocatori giovani e approdare finalmente ai play-off. Monty Williams sembra la guida adatta per Killian Hayes, lo aiuterà a crescere e incanterà come già successo in Europa.

Punti di forza

Fisicamente pronto per il salto nella Lega americana, i quasi due metri di altezza e la facilità di viaggiare palla in mano gli danno un grosso vantaggio contro le altre guardie. In grado di marcare sia le point guard sia le shooting guard, i suoi cambi di direzione sono letali e grazie al suo stop & go, in fase offensiva può diventare immarcabile.

Un abile tiratore dalla media, sfrutta a pieno i suoi centimetri e in penetrazione può battere anche i lunghi avversari. Il migliore del Draft NBA nel pick and roll e grazie al suo mancino elegante è possibile ammirarlo sia quando distribuisce palloni per i compagni sia quando vola a canestro e appoggia al tabellone per i lay-up. Quando entra in ritmo sfoggia tutto l’arsenale di tiro, dal mid-range pull-up jumper alla tripla in step-back.

Ha calcato il parquet parecchie volte nonostante la giovanissima età. Killian ha già 72 partite all’attivo tra campionato francese, tedesco e la EuroCup, è abituato ai palloni che scottano e alle gare di un certo peso. In una situazione scomoda ci si affida alla sua tecnica e alla sua esperienza.

Punti deboli

Come molti mancini è limitato al solo uso della mano sinistra e soffre terribilmente la condizione di cambiare il palleggio, finendo sulla parte debole e costringendosi a tornare sui suoi passi. A volte anche nel deviare la sfera si trova in difficoltà se dal lato destro rispetto a chi attacca.

Resta nella media per quanto riguarda l’esplosività verticale, è bravo nel cambiare direzione ad alta velocità, ma fatica contro i difensori più attenti. Un quarto dei suoi possessi si trasforma in palla persa e può pesare nell’economia della partita, specie quando la squadra si trova in svantaggio. Anche se attacca tanto il ferro, non subisce molti falli e non converte le entrate in area in tiri liberi.

La sua difesa va e viene, patisce le guardie più veloci e in passato il suo approccio alla gara veniva messo in discussione: spesso capitava di trovarlo distratto e la troppa libertà concessagli dai coach andava proprio a loro discapito. Servirà capire quanto del suo successo sia derivato dalle imposizioni e quanto dalla possibilità di agire senza paletti.

Conclusione

La voglia di vincere di Devin Booker, la prima scelta DeAndre Ayton e un pizzico di talento proveniente dall’altra parte del mondo. I Suns potrebbero divertire molto in futuro, con il ragazzo transalpino scelto nella top ten del Draft NBA 2020, non è solo la città di Phoenix a festeggiare, ma anche tutta la Francia.


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