NBA Draft Preview, 5° posto: Deni Avdija

Il fenomeno israeliano è corteggiato da tutte le franchigie della NBA. La Top 5 del Mock Draft apre alla scoperta del “nuovo Doncic”

Deni Avdija

Stanno diventando sempre più frequenti le scelte europee nelle prime cinque o dieci del Draft NBA. Negli ultimi anni sono proprio i giocatori proveniente dal vecchio continente a prendersi la scena o a lasciare in eredità un pezzo pregiato del gioco. Il ragazzo arriva dalla Terra Santa e non ha problemi a far parlare di sé, sulla scia di quel che è stato per Luka Doncic.

Destinazione: Cleveland Cavaliers

Ha incantato in patria con la maglia della squadra più blasonata del paese, il Maccabi Tel Aviv. Ha portato i suoi talenti in Eurolega e ha dimostrato che a 17/18 anni poteva giocarsela ad alti livelli contro atleti più esperti. Il suo atteggiamento sicuro e le sue prestazioni hanno convinto gli scout della Lega a considerarlo uno dei pezzi pregiati della lottery.

Il suo ruolo, una volta arrivato a Cleveland, non sarebbe quello di salvatore della patria come fu per LeBron James, certo è bravo, ma dobbiamo rimanere credibili. Deni Avdija ha le carte in regola per diventare in Ohio ciò che Doncic è già per i Mavericks, serve che la dirigenza si sblocchi mentalmente e incominci a dare libertà di espressione al proprio roster (oltre che a rinforzarlo).

Punti di forza

La capacità di giocare in tutti e cinque i ruoli del quintetto. Ha l’altezza per essere un centro da small ball o un’ala forte d’impatto fisico; può spaziare su più fronti se posizionato da 3 e grazie al suo ball handling ricopre molto bene i ruoli di guardia e playmaker. I tempi di gioco sono già perfetti, l’esperienza ad alto livello in Europa si vede e si sente, sui 28 metri è già un giocatore pronto al grande salto.

Sta imparando molto bene come essere utile nelle situazioni off the ball. Nella stagione precedente, con il salto nei pro, è diventato MVP del campionato israeliano, sebbene avesse avuto a fianco un roster altrettanto di qualità. Ama prendersi le triple in transizione ed entra in campo con la competitività, lo stile e la cattiveria agonistica adatta ad affrontare ogni sorta di partita.

In fase difensiva è migliorato a tal punto da essere diventato un vero e proprio rim protector, attributo richiesto più ad un centro che ad un ibrido tra ala grande e ala piccola. Rapido nello scivolamento, assorbe senza problemi i contatti in area anche contro avversari più dotati fisicamente e lotta a rimbalzo. Nella sua faretra anche qualche stoppata e la lettura delle linee di gioco che lo portano a rubare palla.

Punti deboli

Grandi doti di playmaking, ma scarsa attitudine al tiro, dove la meccanica e le percentuali sono tutt’altro che una certezza. Possiamo chiudere un occhio sul suo 32% da oltre l’arco, non possiamo fare altrettanto per il 58% ai liberi, un problema consistente, data la mole di tentativi. Il modo di tirare non è uniforme, spesso lo si vede cambiare posizione alle spalle o alle gambe a seconda del rilascio.

In isolamento è praticamente inconsistente, non ha ancora le capacità di puntare l’avversario uno contro uno e batterlo al tiro. La realtà dei fatti è che il contesto in cui ha giocato gli aveva affidato un ruolo ben preciso, per questo motivo è fuori allenamento se si parla di giocare il pick and roll o aprire il campo in transizione.

Lo scarso uso della mano debole può costargli caro se non inizia ad adoperarla con più frequenza. Se viene spinto sul lato meno forte non riesce a creare occasioni o un punto fermo per i compagni, al contrario di come riesce a giostrare le situazioni di gioco con la mano forte. Non ha un movimento fluido quando apre gli spazi o cambia velocità nel possesso, da migliorare con l’ingresso in NBA e le sfide contro difensori più caparbi.

Conclusione

Qualsiasi squadra al Draft dovrebbe puntare su Deni Avdija, dopo averlo visto nei video dei try-out, tutti vorrebbero sceglierlo. I Cavaliers hanno il jackpot a portata di mano, la player option di Drummond pronta per non essere confermata e forse il modo di liberarsi di Kevin Love via trade. The big mistake on the lake è pronta a ripartire: Cleveland, He is for you!


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