Cavs, l’addio di Kevin Love segna la fine di un’era

Il prodotto di UCLA ha ottenuto nei giorni scorsi il buy-out da Cleveland. Era l’ultimo giocatore rimasto della seconda era LeBron James in Ohio

Kevin Love

Tutte le storie, anche quelle più belle, sono destinate a finire. Kevin Love, dopo quasi 9 stagioni con la maglia dei Cleveland Cavaliers, lascia l’Ohio tramite buyout. Arrivato nel 2014 dai Minnesota Timberwolves nella controversa trade che spedì i giovanissimi Andrew Wiggins ed Anthony Bennett nella città dei laghi, il figlio di Stan ha segnato un pezzo di storia della franchigia.

Lungo bianco, puro stratch four, giocatore in grado di accoppiarsi bene con chiunque, K Love sbarcò a Cleveland nel prime della sua carriera, dopo esser diventato All-Star ed aver vinto nel 2011 il MIP. Dopo il secondo arrivo di LeBron James, ai Cavs serviva un’altra star, poichè l’obbiettivo era necessariamente quello di vincere subito, anche a costo di cedere le due prime scelte assolute dei recenti draft.

Il nipote di Mike, vecchio membro dei The Beach Boys, abituato al sole della California, si ritrova così, dopo sei anni nel freddo gelido di Minneapolis, nell’estremo Nord dell’Ohio. Ma adesso il potenziale per vincere c’è tutto, e non potrebbe essere altrimenti con LeBron James e Kyrie Irving come compagni di squadra. Nei quattro anni con il re, Love si dimostra il punto focale delle rotazioni difensivi, giocando un ruolo da protagonista nelle vittoriose Finals del 2016 contro Golden State, dove cancellò completamente sia Klay Thompson che Harrison Barnes.

Dopo l’approdo di James ai Lakers nel 2018, Love decide, quasi a sorpresa, di rinnovare con i Cavs, ignaro che da lì in poi sarebbe stato il buio più totale in Ohio. Tre stagioni sottotono, segnate anche da problemi psicologici, in cui il lungo californiano appare solo la sua controfigura sbiadita.

La rinascita avviene nella stagione passata, quando, inaspettatamente, Love si dimostra ancora in grado di poter dire la sua, guidando con la sua esperienza i giovani Cavs fino ai play-in. Quest’anno, dopo l’arrivo di Donovan Mitchell e la rinascita definitiva della squadra, il numero 0 ha trovato poco spazio, giocando 20 minuti di media (career low) in 42 partite. Tre giorni fa il buy-out, che chiude definitivamente il suo percorso in Ohio. Sono 853 le apparizioni in campo in quasi 9 anni, chiuse con oltre 17 punti e 10 rimbalzi di media.

Voglio ringraziare Kevin per la sua professionalità dimostrata in questi anni. So quanto la sua figura sia stata importante per la franchigia, tutto l’ambiente gli sarà per sempre grato. Mi spiace molto doverlo salutare in questo modo, ma credo che sia stata la soluzione più giusta per entrambe le parti

J.B Bickerstaff

Adesso The Beach Boy sarà libero di trovarsi una nuova squadra, con i Miami Heat ed i Los Angeles Lakers favorite per firmarlo. Se ne va dunque anche l’ultimo pezzo del roster campione NBA nel 2016, un titolo che resterà per sempre nella storia di questo sport per il modo in cui è arrivato. A Cleveland si chiude un’era, ma con lo spiraglio di tornare ben presto in palcoscenici importanti.

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