Knicks, da dove nasce la superiorità di Brunson e soci?

Analisi dei fattori chiave del gioco dei New York Knicks dopo la vittoria in Gara 4 della serie di Playoff contro i Cleveland Cavs, ora sul 3-1

Jalen Brunson intervistato nel post partita

I New York Knicks si trovano a condurre per 3-1 la serie del First Round di Playoff NBA contro i Cleveland Cavaliers dopo un’eccellente prestazione tirata fuori dal cilindro domenica sera in Gara 4 al Madison Square Garden. La squadra allenata da coach Tom Thibodeau ha quindi la possibilità di chiudere i giochi ed avanzare alle Conference Semifinals attraverso il primo match point costituito da Gara 5.

Se ciò dovesse accadere, si tratterebbe della prima volta dopo 9 anni in cui i NY Knicks riescono a superare il primo turno di Playoff. Un traguardo simile non è certamente frutto del caso, ma di aggiustamenti apportati nel tempo da giocatori, allenatore e staff. Il tutto è confluito nel risultato risultato finale di 102-93 con cui i Knickerbockers hanno dato uno scossone alla serie contro i Cavs.

Tra i fattori determinanti ai fini della vittoria, come riporta Sports Yahoo, non poteva non esserci Jalen Brunson: l’ex Dallas Mavericks ha messo a referto una prestazione da 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist che lo ha reso il top scorer dei suoi Knicks. Brunson è stato determinante non solo dal punto di vista realizzativo, ma anche e soprattutto per il lavoro di supporto alla squadra in fase offensiva.

In particolare, in special modo in Gara 3 dopo l’uscita di scena di Quentin Grimes e poi anche in Gara 4, Jalen Brunson è riuscito ad essere una spina nel fianco per la difesa avversaria grazie al lavoro in accoppiata con Josh Hart. Quest’ultimo è stato prezioso specie quando Caris LeVert ha effettuato il raddoppio difensivo su Brunson; trovandosi libero e con i Knicks in condizione di 4 contro 3, Hart ha potuto spesso scegliere se servire RJ Barrett sul perimetro o optare per la soluzione personale.

Un altro fattore rilevante ai fini della vittoria per i Knicks è stato quello dei rimbalzi offensivi: sono stati 17 quelli messi a referto in totale (ovvero il 41,2% dei tiri sbagliati), fruttati ben 21 punti ottenuti da una seconda chance offensiva. Ed ecco salire in auge il nome di Mitchell Robinson: il prodotto di Western Kentucky ha raccolto la bellezza di 7 dei suoi 11 rimbalzi totali sotto il tabellone dei Cavs, nonostante la costante presenza di almeno uno tra Jarrett Allen ed Evan Mobley.

Infine, la brillante prestazione di RJ Barrett: la terza scelta al Draft 2019 ha messo a referto la sua miglior prestazione fin qui nella serie contro Cleveland. Dei suoi 26 punti totali, ottenuti con 9/18 FG, solo 6 sono stati realizzati nei primi frangenti della sfida, determinanti per spingere i NY Knicks avanti fino a 5 lunghezze dopo i primi possessi del 1° quarto.

Se a fine partita Donovan Mitchell ha dichiarato di non essere per nulla contento della sua prestazione, gran parte di ciò è dovuto a quanto precedentemente analizzato. E ci sarà da aspettarsi ancora tanto, stando alle parole di Jalen Brunson a fine Gara 4: “Non è finita qui. Non siamo neanche vicini alla fine, non possiamo ancora festeggiare”.

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