Bucks: ripartire è d’obbligo, ma come muoversi?

Dopo la deludente eliminazione contro i Miami Heat, Giannis Antetokoumpo e compagni saranno chiamati ad una pronta reazione

Giannis Antetokounmpo intervistato dopo la sconfitta contro i 76ers

La tenace conferenza stampa tenuta da Giannis Antetokoumpo nel post gara 5 contro i Miami Heat sembra aver perlomeno alleviato i patemi di una clamorosa eliminazione al primo turno. I Milwaukee Bucks tuttavia, da squadra col miglior record della lega ed apparentemente super favorita nella Eastern Conference, hanno subito uno dei maggiori upset che si ricordi nella storia della lega.

Al di là delle tante parole, sarebbe da folli negare il fallimento totale di questa stagione. Poi certo, è giusto dire e ricordare che il Titolo NBA lo vince solo una franchigia, ma di certo non basta per giustificare il tutto. Gli avversari tra l’altro, nonostante un Jimmy Butler a livelli fantascientifici, avevano perso per infortunio sia Tyler Herro che Victor Oladipo, risultando una squadra corta e all’apparenza priva del giusto talento necessario per impensierire Milwaukee.

Giannis non c’è stato è vero per buona parte della serie, ma la squadra è stata comunque surclassata da Miami, soprattutto a livello mentale. Hanno pesato come un macigno inoltre gli scarsi rendimenti in campo di Jrue Holiday, mai in grado di impensierire Butler in difesa, e di Kris Middleton. Il numero 22, dopo il brutto infortunio patito nei passati Playoff contro Chicago, non è mai riuscito a ritornare ai livelli a cui ci aveva abituato.

I Bucks comunque, per tutte e 5 le partite, sono stati tranquillamente in controllo del ritmo gara, salvo poi il manifestarsi di incredibili passaggi a vuoto nelle fasi cruciali dei vari match. L’andamento di gara 4 a Miami rispecchia in pieno tutto ciò, con Milwaukee che si è fatta superare dagli avversari (o forse sarebbe meglio dire da quel fenomeno di Jimmy Butler) negli ultimi 5 minuti.

Molto preoccupante è stata anche la gestione tattica da parte di Mike Budenholzer, incapace di porre rimedio alle prime difficoltà della squadra. Non sappiamo se verrà riconfermato o meno, ma certo è che, senza il titolo del 2021, la sua avventura in Wisconsin sarebbe già terminata da un pezzo.

Adesso si entrerà in off-season, e la dirigenza dovrà sicuramente aggiustare qualcosa. I Bucks hanno il roster più vecchio della lega, e molti elementi chiavi nelle rotazioni sono in scadenza (Jae Crowder, Joe Ingles e Wes Matthews). Salvo clamorosi ripensamenti, nessuno dei tre dovrebbe esser confermato, soprattutto perchè la priorità è quella di rifirmare Brook Lopez, autore della miglior stagione della sua carriera.

Kris Middleton ha una Player Option da oltre 40 milioni che molto probabilmente eserciterà, mentre Javon Carter, vero perno in uscita dalla panchina, chiede un rinnovo a cifre maggiori dei 2 milioni percepiti attualmente.

Ringiovanire la squadra appare un condizionale d’obbligo, per continuare a restare competitivi per il titolo. Tuttavia, l’unica pedina scambiabile per arrivare a qualche buon asset è Grayson Allen, troppo discontinuo e poco apprezzato nell’ambiente. Un tiratore puro, nonchè ottimo difensore dal perimetro alla KCP sarebbe l’ideale.

Vedremo cosa accadrà, ma la situazione in quel di Milwaukee appare calda e complicata da gestire.

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