Shai Gilgeous-Alexander racconta Victor Wembanyama
Shai si esprime su Wembanyama, condividendo la sua routine pre-gara e le impressioni raccolte durante l’All-Star Game

Si sa, l’All-Star Game NBA è anche un’occasione per far squadra al di fuori dei canoni tradizionali e conoscere i giocatori che durante la Regular Season NBA sono gli avversari da battere sul percorso verso il Titolo.
Shai Gilgeous-Alexander, nel Team Global composto dalle star non-statunitensi, ha avuto modo di conoscere meglio Victor Wembanyama.
Il lungo dei San Antonio Spurs, che il giorno dopo il Christmas Game era per i parchi di New York a sfidare i passanti a scacchi, è uno dei giocatori più intriganti in campo e con una routine insolita all’esterno.
È competitivo, intelligente e sembra davvero un tipo interessante. Ho sentito che si mette a letto intorno alle nove di sera e che legge molto. È raro incontrare un ragazzo così giovane con abitudini del genere, davvero una persona fuori dal comune
Shai Gilgeous-Alexander
Così ne ha parlato Gilgeous-Alexander, principale avversario di Nikola Jokic nella corsa al premio di MVP, dopo l’All-Star Game. Non erano mai stati compagni di squadra: l’estate scorsa però, alle Olimpia di Parigi, avevano l’obiettivo comune di scalzare Team USA dal trono olimpico, anche se non ce l’hanno fatta.
Di nuovo, all’All-Star Game, Kevin Durant (che ha risposto alle numerose critiche) e Stephen Curry hanno reso la strada verso la vittoria più ardua, mettendo alla prova la pazienza di Wembanyama.
Wemby, squalificato allo Skills Challenge, è apparso visibilmente contrariato dopo il canestro decisivo del Team Shaq, con le telecamere che lo hanno immortalato mentre rimproverava i compagni per la scarsa difesa. Una scena rara da vedere alla Gara delle Stelle da molto tempo.