LeBron James: “Che senso ha essere il volto della NBA?”

Anthony Edwards non vuole essere il volto della NBA, e LeBron James lo sostiene dopo le sue dichiarazioni post-All-Star Game

LeBron-James

Sono tanti i commenti di analisti, critici e giocatori su chi debba essere o chi meriti di essere considerato il prossimo volto della NBA.

LeBron James lo è ancora, alla ventiduesima stagione nella lega, e sa bene perché i giocatori della Next Gen stanno mostrando riluttanza a rappresentare la lega più grande al mondo.

Dopo la straordinaria doppia doppia da 33 punti e 17 rimbalzi, con cui ha trascinato i Los Angeles Lakers alla vittoria contro i Minnesota Timberwolves per 111-102, James ha espresso il suo sostegno a Edwards, che di recente aveva suggerito ai giornalisti di considerare Victor Wembanyama come il futuro volto della NBA.

Perché dovresti voler essere il volto della lega quando tutte le persone che parlano del nostro gioco e lo raccontano ogni giorno denigrano tutti? Non ho chiesto io di essere il volto della NBA, ma è stata una grande responsabilità che ha riguardato per anni anche la mia famiglia e le persone che mi seguono dall’inizio della mia carriera, i tifosi negli Stati Uniti e in tutto il Mondo

LeBron James

LeBron conosce bene il peso delle responsabilità che accompagnano il ruolo di volto della lega, comprese quelle nei confronti dei media, le cui critiche talvolta si spingono oltre il giudizio obiettivo

Ant (Edwards, ndr) ha ragione. Sono dei commenti imbarazzanti

LeBron James

Se ne è discusso molto da quando Edwards, dopo l’All-Star Game saltato per infortunio, ha spostato l’attenzione su altri giocatori. Stephen A. Smith l’ha comunque individuato come successore di LeBron, rifiutandosi di riconoscere in un giocatore non-USA il volto della NBA. Nella discussione è intervento anche James, ma la è che non finirà mai.

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