Steve Kerr: “I passi non vengono più fischiati, è un problema”

Steve Kerr vuole che gli arbitri della NBA fischino più violazioni di passi. Non usa mezzi giri di parole quando, dopo la vittoria dei Golden State Warriors per 119-101 in casa degli Charlotte Hornets, chiede alla NBA di essere più fiscale con i suoi ufficiali di gara.

Nel corso del terzo quarto, Kerr viene penalizzato con un fallo tecnico dopo essersi infuriato per il mancato fischio di quella che secondo lui era una chiara violazione di passi. Durante la sua protesta, indica il pubblico, dove alcuni tifosi protestavano per la stessa situazione.

Non capisco perché non stiamo insegnando ai nostri arbitri a fischiare i passi in questa lega. Fanno un ottimo lavoro, si impegnano tantissimo e comunicano bene, ma vedo cinque o sei passi a partita che non vengono chiamati

Steve Kerr

La protesta di coach Kerr (spiega anche perché modera il minutaggio di Curry) prosegue anche nel post-partita, dove sottolinea la crescente frustrazione dei tifosi riguardo a un aspetto del gioco che sta diventando sempre più evidente.

Capisci che c’è un problema quando ci sono tipo cento tifosi sugli spalti e ogni allenatore in panchina, mentre guardo le partite, che fa il gesto per chiedere un fallo di passi. Tutti lo vedono, quindi chiaramente come lega non stiamo insegnando ai nostri arbitri a guardare i piedi

Steve Kerr

Secondo molti analisti, le “sviste” arbitrali stanno cominciando a essere una delle cause per cui la NBA sta perdendo ascolti. Le infrazioni di passi non fischiate generano frequentemente episodi che possono influenzare l’esito di una partita, come canestri che, per la natura del gioco, non dovrebbero avere luogo.

La NBA avrà sicuramente preso nota di tutte le proteste che sorgono tra addetti ai lavori, come nel caso di coach dei Golden State Warriors, Steve Kerr, e i tifosi per arrivare a una soluzione.