Rich Paul: “Non credo che avremo più un volto della NBA”

Secondo l’agente di LeBron James, la NBA non è ancora pronta a essere rappresentata da uno dei nuovi volti delle superstar emergenti

Rich Paul

Rich Paul, CEO dell’agenzia di Klutch Sports che rappresenta giocatori di spicco come LeBron James, Anthony Davis e Draymond Green, è frequentemente al centro dell’attenzione per le sue opinioni schiette sui temi riguardanti la lega.

Questa settimana, Paul ha suscitato grande interesse con una riflessione originale sul concetto di “volto della lega”, espressa durante un episodio del Pat McAfee Show.

C’è una responsabilità e un senso di responsabilità che derivano dall’essere un atleta professionista. Ma il livello è ancora più alto per chi è una stella, una giovane promessa o una leggenda della lega. Sappiamo di aver avuto un volto simbolo della NBA, ma non credo che ci sarà un prossimo volto della lega

Rich Paul

Nel corso degli ultimi decenni, la NBA è stata caratterizzata dalla presenza di poche figure di riferimento dominanti. Wilt Chamberlain, Magic Johnson, Kobe Bryant, la lega ha visto susseguirsi numerosi protagonisti, ma oggi sembra emergere una nuova direzione, con un cambiamento nelle dinamiche di leadership.

Penso che ci sarà una comunità, proprio come quando Jordan se n’è andato nel 1998, è diventata una comunità. Credo che dovremmo accettare che non si tratti tanto di dare un nome a qualcuno. Se diventa un volto, è perché quella persona se lo è guadagnato. Ma penso che arrivi in modo graduale, in piccoli frammenti

Rich Paul

Negli ultimi mesi, questo tema è stato al centro di molte discussioni. Anthony Edwards ha manifestato la sua riluttanza nell’essere considerato il volto della NBA, mentre giocatori come Jayson Tatum si sono invece dichiarati pronti a entrare nella conversazione. Chi sarà il prossimo, tra giocatori statunitensi e internazionali, lo scopriremo solo con il passare delle stagioni.

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