Steph Curry ancora decisivo, Kerr: “Non è umano”
Curry decide anche la gara contro i Nuggets segnando 36 punti e mette nel mirino il terzo posto della Western Conference
Steph Curry è on fire e anche la gara contro i Nuggets, vinta per 118-104, è un successo da highlight. Il 4 volte Campione NBA chiude con 36 punti, tirando 13/24 dal campo tra cui 7/15 da tre punti: il diavolo dei Warriors non si ferma e ora che sente la possibilità di portare GSW al terzo posto della Western Conference è concreta.
A Denver non basta la quasi tripla doppia di Nikola Jokic da 33 punti, 12 rimbalzi e 9 assist. In un finale di Regular Season sempre più serrato ai vertici della Conference Ovest, Curry alza gradualmente il livello della competitività con l’obiettivo di raggiungere la qualificazione diretta ai Playoff.
È sovrannaturale. A 37 anni, è ancora velocissimo. L’aspetto meno valutato della sua carriera è il conditioning. È in una condizione fisica clamorosa, considerando la pressione che attira ogni gara dai difensori
Steve Kerr
Parliamo di un giocatore che non si è fatto cambiare dal gioco nel corso degli anni, il contrario. Steph, alla sua sedicesima stagione in NBA, è ancora in grado di decidere le gare e proteggere lo status di contender dei Golden State Warriors.
GSW avanza imperterrita nella Western Conference. La vittoria contro i Nuggets accorcia la distanza dalla quarta posizione dei Nuggets a mezza gara, una invece quella dai Lakers che tornano al successo contro i Pelicans.