Tensione in casa Knicks: Karl-Anthony Towns sotto accusa

La difesa di Karl-Anthony Towns ha fatto infuriare compagni e staff: dietro le quinte esplode la frustrazione dopo l’eliminazione dai Playoff NBA

Karl-Anthony Towns in maglia New York Knicks

La delusione per l’eliminazione alle finali di Conference è fresca in casa Knicks, e ora emergono nuove tensioni interne che puntano i riflettori su Karl-Anthony Towns. Arrivato con grandi aspettative, il lungo ex Minnesota avrebbe invece creato più problemi che soluzioni, soprattutto nella metà campo difensiva.

Secondo un’inchiesta firmata da James L. Edwards III e Fred Katz su The Athletic, diversi membri dello spogliatoio – giocatori e staff compreso – si sarebbero mostrati insoddisfatti dell’atteggiamento di Towns in difesa. Il nodo non riguarda tanto il talento, mai messo in discussione, quanto l’approccio mentale e la mancanza di comunicazione con i compagni.

I Knicks hanno manifestato pubblicamente problemi di comunicazione, ma internamente la frustrazione era rivolta soprattutto alle abitudini difensive di Karl-Anthony Towns. Non si metteva in discussione il talento, bensì le sue scelte difensive, spesso sbagliate senza fornire spiegazioni. Col tempo è emerso il dubbio che non comprendesse davvero l’importanza di quei meccanismi

James L. Edwards III e Fred Katz – The Athletic

In particolare, la testata americana racconta di scelte difensive sbagliate eseguite senza spiegazioni, scelte solitarie che hanno minato la fiducia collettiva. Un tema che, col passare delle partite, ha fatto sorgere il dubbio più grave: che Towns non abbia realmente compreso il peso di certi dettagli in contesti ad alta tensione.

A peggiorare il quadro è intervenuto anche PJ Tucker, che ha offerto una riflessione lucida sulla mancanza di connessione tra i giocatori:

Tutti parlano con me, ma non si parlano tra loro nel momento in cui conta. La comunicazione è la chiave per ottenere risultati in difesa. Possiamo avere tutto il talento del mondo, ma se non siamo sulla stessa lunghezza d’onda, non andremo lontano

PJ Tucker

Parole che, anche se non direttamente rivolte a Towns, sembrano inserirsi perfettamente nel quadro dipinto dagli autori dell’articolo. Un quadro in cui l’ex Timberwolves appare come un corpo estraneo in un gruppo che aveva bisogno di coesione e letture condivise per compiere l’ultimo passo.

A questo punto, la domanda è inevitabile: New York può davvero ripartire da KAT, o sarà costretta a considerare nuove strade? Con un’estate che si preannuncia caldissima, la permanenza del lungo al Madison Square Garden è tutto fuorché scontata.

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