Il problema dei Pacers, e di Haliburton, è la mancanza di continuità
L’analista di ESPN critica Tyrese Haliburton, reo di aver completamente mancato l’appuntamento nel primo tempo di Gara 2 delle NBA Finals

Stephen A. Smith non usa giri di parole: secondo il noto opinionista, Tyrese Haliburton e i Pacers non sono stati all’altezza delle aspettative in Gara 2 delle NBA Finals. Il secondo capitolo della serie che assegna il titolo ha infatti messo in evidenza le fragilità di Indiana di fronte alla solidità di una squadra ben organizzata come Oklahoma City.
Smith è rimasto deluso dalla prestazione di Haliburton (preso tra alti e bassi a livello mentale in RS), che ha chiuso con 17 punti (7/13 dal campo), ma segnando soltanto 3 punti in tutto il primo tempo. Da questo aspetto è nata la critica dell’analista di ESPN:
Ha un talento incredibile, ma quelle doti che mostra nei finali di partita, quando bisogna essere decisivi, dove sono nel resto della gara? Il suo problema è lo stesso di Indiana: la continuità. Ora che hanno dimostrato di poter arrivare alle NBA Finals, devono dimostrare di esserne all’altezza
Stephen A. Smith
Parole confermate dai numeri. Nei playoff, Tyrese Haliburton ha mostrato due volti ben distinti: nelle vittorie ha viaggiato su medie molto solide da 21,3 punti col 48% al tiro, mentre nelle sconfitte è drasticamente calato a 11,5 punti con il 39% dal campo.
Anche nelle Finals l’andamento è stato altalenante: in Gara 2, ad esempio, ha chiuso con 17 punti, ma solo 5 sono arrivati nei primi tre quarti, accompagnati da 6 assist e ben 5 palle perse. Un rendimento troppo discontinuo per chi guida una squadra con ambizioni da titolo.
Alla fine della gara i Pacers contano tutto il quintetto in doppia cifra: Haliburton 17 punti, 16 di Myles Turner, 15 di Pascal Siakam, 14 di Aaron Nesmith e Benedict Mathurin più gli 11 di Andrew Nembhard. La reazione di Indiana non è bastata dopo essersi trovata a -23 (29-52) nel secondo quarto.
Oklahoma City, che ha finalmente trovato un contributo solido da Chet Holmgren (15 punti e 6 rimbalzi) e dalla panchina – decisiva con i 38 punti combinati di Alex Caruso e Aaron Wiggins – ha dimostrato di essere una vera juggernaut.
La serie è ufficialmente entrata nel vivo.