NBA Finals 2025: il tiro da tre non è il problema, ma il sintomo
Le NBA Finals 2025 smentiscono chi accusa l’eccessivo tiro da tre punti: poche triple, ma zero entusiasmo

Da anni ormai, una parte della comunità cestistica – spesso definita “purista” – lancia un’accusa ben precisa: l’abuso del tiro da tre punti starebbe rovinando la bellezza del Gioco. Troppi tiri dalla lunga distanza, poca costruzione, scarsa varietà.
Un copione che, secondo questa narrazione, ha appiattito l’estetica della pallacanestro moderna, trasformandola in una gara di tiro da fuori. Eppure, le Finals NBA in corso sembrano offrire il controesempio perfetto.
In campo si sfidano Oklahoma City Thunder e Indiana Pacers, rispettivamente decima e ventunesima per triple tentate in stagione. Nessuno dei protagonisti è tra i primi cinquanta nella classifica individuale per tiri da tre. In altre parole: qui il tiro da fuori non è il protagonista, eppure la magia tanto invocata dai nostalgici non si vede.
Anzi, Gara 1 ha registrato il peggior esordio di sempre in termini di ascolti: appena 8.91 milioni di spettatori. Un dato che stride con l’idea di un basket “più vero” finalmente tornato sul palcoscenico principale. Anche la stessa NBA non ha fatto molto per celebrare l’evento: niente parquet personalizzato, nessun richiamo speciale all’inno nazionale, un marketing decisamente sottotono. E se perfino la lega sembra aver “snobbato” la propria serie finale, forse il problema non è solo tecnico, ma culturale.
Perché il pubblico, evidentemente, continua a cercare le storie, i personaggi e le rivalità legate ai grandi mercati, più che la presunta purezza del gioco. E il mito del tiro da tre come rovina della pallacanestro vacilla: non solo perché molte squadre vincenti hanno saputo usarlo con intelligenza, ma perché anche in sua assenza, l’entusiasmo generale non è rinato.
Insomma, il problema non è (solo) la distanza del tiro, ma la distanza crescente tra il basket giocato e quello desiderato. E finché l’attenzione del sistema sarà rivolta più ai numeri delle metropoli che alla qualità della pallacanestro proposta, sarà difficile trovare un capro espiatorio credibile. Men che meno il povero tiro da tre.