Il destino dei Pacers alle NBA Finals è nelle mani di Haliburton
L’apporto di Haliburton è sempre l’ago della bilancia per i Pacers: quando segna almeno 20 punti con 11 assist, Indiana non perde – quasi -mai

I Pacers non sono stati costruiti sulle superstar, sono una squadra ben bilanciata, organizzata e democratica. Ognuno ha il proprio ruolo e la divisione delle responsabilità tra superstar (Haliburton) e supporting cast non è così netta come in altre squadre.
Ma c’è una verità che emerge dopo la vittoria di Gara 3 contro i Thunder: Indiana dipende fortemente dalle prestazioni di Haliburton che ha guidato alla vittoria contro OKC finendo con 22 punti, 9 rimbalzi e 11 assist.
È una questione di attitudine e soprattutto di numeri. A fare la differenza nell’ultimo delle Finals, è stata la produzione della sua stella. Ai Playoff Indiana ha vinto 8 partite su 9 quando Haliburton ha segnato 20+ punti, allegando almeno 10 assist (20-1 in stagione); i Pacers vincono ogni volta che raggiungono almeno 111 punti. La loro certezza sta nei numeri.
L’attitudine dei Pacers ha fatto la differenza di nuovo, ma soprattutto quella di Haliburton è stata decisiva. Tutto dipende da come Haliburton attacca e quanto segna nel pitturato, è una mossa che riesce ad aprire la difesa dei Thunder, a prescindere che lui segni o distribuisca la palla
Brian Windhorst
Bucare la difesa nel pitturato e passare Chet Holmgren e Isaiah Hartenstein significa togliere certezze a OKC, la migliore difesa della stagione.
I Pacers l’hanno fatto costantemente in Gara 3, segnando nei pressi del ferro o aprendo il gioco sull’arco e ferendo da tre: Mathurin chiude con 27 punti, segnando 9/12 dal campo e 2/3 dall’arco. Siakam aggiunge 21 punti con una straordinaria efficenza da dentro l’area, finendo con 8/14.
Così i Pacers stanno riuscendo a sorprendere OKC, portandosi avanti 2-1 alle NBA Finals. È già un’impresa, ma la squadra di coach Rick Carlisle non ha intenzione di fermarsi.