Shai Gilgeous Alexander è l’erede di Kobe Bryant?

Numeri, stile e approccio al gioco: Shai sta facendo parlare di sé come possibile successore di Kobe. E le voci arrivano anche da chi lo ha affrontato

Shai Gilgeous-Alexander con la maglia degli Oklahoma City Thunder durante una gara di Regular Season

Alla sua prima apparizione alle NBA Finals, Shai Gilgeous-Alexander sta mostrando al mondo tutto il suo potenziale, confermando che il premio di MVP della regular season è stato più che meritato.

Prima della deludente Gara 3, in cui ha segnato ‘solo’ 24 punti, SGA aveva eguagliato un record storico risalente alla stagione 2000-2001: il maggior numero di punti realizzati nelle prime due gare delle Finals alla prima partecipazione, un primato che apparteneva ad Allen Iverson.

Il paragone con la leggenda dei 76ers è già di per sé prestigioso. Ma in queste settimane, in molti hanno notato una somiglianza ancora più ambiziosa: quella con Kobe Bryant.

In particolare, Lou Williams e Paul Pierce hanno evidenziato questa somiglianza, sottolineando – soprattutto nel caso del primo – la capacità di entrambi di essere scorer purissimi.

Parlavo con un amico di SGA e gli ho detto: ‘So che può sembrare folle, ma stiamo assistendo alla nascita di un nuovo Kobe Bryant, di quella nuova generazione di Kobes.’ Lui mi ha risposto: ‘SGA?’ E io: ‘Assolutamente

Lou Williams

Anche Paul Pierce, protagonista di tante battaglie contro Kobe Bryant, ha voluto incoronare Shai Gilgeous-Alexander come suo erede spirituale. L’ex stella dei Celtics, che ha spesso visto sfumare il sogno di un altro anello proprio per mano del Black Mamba, ha riconosciuto in SGA il giocatore che oggi più gli somiglia per mentalità, stile e impatto sul gioco.

Il giocatore che più mi fa pensare a Kobe è Shai! Parliamo di scoring, footwork, tiro dalla media, mentalità… nella Gara 1 ha tentato 30 tiri, roba da Kobe

Paul Pierce

Ora, però, per Shai Gilgeous-Alexander è arrivato il momento del passo decisivo: vincere il titolo NBA. Solo con l’anello al dito potrà davvero iniziare a camminare sulle orme di Kobe Bryant, che alla sua età aveva già collezionato tre campionati. Il talento, la mentalità e i numeri sono dalla sua parte. Ma per entrare nella leggenda, serve completare l’opera. La corsa al trono è appena cominciata.

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