L’intuizione di Jerry Buss che rivoluzionò i Lakers e la NBA
Con la vendita dei Lakers da parte della famiglia Buss si chiude un’era di successi iniziata nel 1979 con Jerry Buss: lo Showtime

Quando Jerry Buss acquistò i Los Angeles Lakers nel 1979, la squadra aveva già segnato un pezzo di storia con il suo primo titolo NBA a Los Angeles nel 1972.
La franchigia poteva contare su una leggenda vivente come Kareem Abdul-Jabbar, all’epoca considerato il miglior giocatore della lega, e vantava anche una presenza iconica a bordo campo: Jack Nicholson, con il suo sorriso inconfondibile. Nonostante ciò, la NBA si trovava in una situazione critica, a un passo dal collasso.
I diritti televisivi erano minimi, le partite dei playoff venivano trasmesse in differita e spesso fuori dagli orari di punta. Nessuno avrebbe mai pensato che una franchigia potesse valere 68 milioni di dollari in quel contesto. Jerry Buss, però, guardò oltre la crisi del basket. Fu uno dei primi a capire che per riportare il pubblico nelle arene serviva qualcosa di più: l’intrattenimento.
Acquistando dai precedenti proprietari Jack Kent Cooke non solo i Lakers, ma anche i Kings della NHL e il Forum di Inglewood, Buss mise in moto una trasformazione radicale. La sua idea era di rendere il Forum la più grande attrazione di Los Angeles, non solo uno stadio sportivo, ma un vero e proprio show.
Curiosamente, l’ispirazione per lo “Showtime” nacque in un night club di Santa Monica, chiamato The Horn, dove ogni sera si annunciava: “È ora dello spettacolo!”. Da quell’atmosfera e dalla visione di Buss prese vita un nuovo modo di vivere le partite dei Lakers, fatto di spettacolo, luci, energia e intrattenimento.
Al suo secondo anno da proprietario, Buss firmò con Magic Johnson un contratto faraonico, il più ricco mai visto fino ad allora: 25 milioni di dollari spalmati su 25 anni. Ma il genio di Buss non si limitava al campo da gioco: creò il prestigioso Forum Club, un ristorante elegante pensato per le celebrità e i tifosi più facoltosi che potevano così vivere l’esperienza NBA a 360 gradi.
Le partite divennero eventi sociali. Il pubblico non andava più solo per vedere i Lakers in azione, ma anche per osservare quali star di Hollywood erano presenti sugli spalti. Buss aveva centrato il suo obiettivo: trasformare il basket in spettacolo, attirando così nuovi appassionati e risollevando le sorti della franchigia.
Questa strategia di valorizzazione dello star power è diventata il modello vincente che ha accompagnato i Lakers sotto la gestione della famiglia Buss per oltre quattro decenni. Nel loro dominio, i Lakers hanno conquistato un record di 11 titoli NBA, ottenuto sei MVP con leggende come Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar, Shaquille O’Neal e Kobe Bryant, e raccolto molti dei giocatori più forti della storia del basket.
Dopo 46 anni, il passaggio di proprietà della squadra nelle mani di Mark Walter, per una cifra record di 10 miliardi di dollari, segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova fase per i Lakers. Un’eredità che non riguarda solo vittorie e giocatori, ma che ha cambiato per sempre la storia di uno dei brand più celebri del mondo e dell’intera NBA.