Il progetto dei Raptors per tornare ad essere una contender
I Toronto Raptors puntano su un’identità difensiva chiara e un player development di alto livello, con Collin Murray-Boyles simbolo del loro modello

In un’NBA sempre più fluida e variegata negli stili di gioco e nelle caratteristiche dei giocatori, i Toronto Raptors emergono come un caso unico grazie alla forte identità che hanno deciso di costruire e mantenere con convinzione.
Dal Draft al mercato, fino al campo, passando per uno dei migliori reparti di player development della lega, i Raptors si distinguono per pattern chiari e inderogabili.
Un esempio lampante di questa filosofia è la scelta fatta al Draft con la nona posizione, quando Toronto ha puntato su Collin Murray-Boyles (CMB) invece di un profilo più quotato come Maluach. A prima vista potrebbe sembrare una scommessa rischiosa: CMB soffre di un ball handling poco raffinato, non contribuisce allo spacing offensivo e il tiro è sicuramente il suo punto più debole.
Tuttavia, il suo vantaggio rispetto ai pari ruolo è la stazza fisica e soprattutto una difesa solida e aggressiva, forse la migliore di tutto il Draft. Questo lo rende un perfetto rappresentante del cosiddetto “Raptors-Ball”, uno stile di gioco che mette la difesa al centro di tutto.
Il paragone più naturale per CMB è OG Anunoby, che ha debuttato in NBA proprio con queste caratteristiche difensive e fisiche. La differenza principale è che CMB non ha ancora la stessa affidabilità al tiro, specialmente dal perimetro, dove Anunoby vantava un 36% già al suo ingresso nella lega. Questo sarà uno degli aspetti su cui i Raptors dovranno lavorare maggiormente per farlo crescere.
La grande fortuna di Toronto, però, è il tempo. In un contesto costruito con pazienza e lungimiranza, CMB, Scottie Barnes e altri giovani del roster hanno davanti a sé le risorse e la possibilità di migliorare e diventare elementi fondamentali di una contender, magari proprio con la maglia canadese addosso.
In sintesi, i Raptors non inseguono mode o tendenze del momento. Puntano su un’identità solida, su giocatori che incarnano un modello di squadra ben definito e su uno sviluppo paziente ma costante. Una strategia che potrebbe ancora una volta portarli a essere protagonisti di primo piano nella NBA degli anni a venire.