San Antonio Spurs, il futuro passa da De’Aaron Fox
Nonostante l’abbondanza di giovani guardie, Fox resta fondamentale. Gli Spurs hanno bisogno della sua esperienza per chiudere il rebuilding e tornare competitivi
Nelle ultime ore, l’eccellente rendimento mostrato da Dylan Harper e Carter Bryant in Summer League ha sollevato più di un interrogativo a San Antonio, dove l’abbondanza nel reparto guardie è ormai evidente.
In particolare, la presenza di De’Aaron Fox – acquisito come pezzo pregiato del mercato invernale – sta diventando oggetto di dibattito tra i tifosi e addetti ai lavori. Vale davvero la pena tenere un veterano come Fox in un contesto così giovane e in pieno sviluppo?
La risposta, secondo logica e ambizioni, è un secco sì.
Fox, guida esperta in mezzo ai giovani
Nonostante l’esplosione di Harper, l’intrigante potenziale di Stephon Castle e l’affidabilità di Devin Vassell, nessuno di questi profili porta in dote l’esperienza nei Playoffs e il sangue freddo nei momenti decisivi che invece Fox ha già maturato con Sacramento.
Se gli Spurs vogliono puntare almeno al Play-In, la presenza di una guida esperta come Fox in cabina di regia diventa un elemento imprescindibile, capace anche di accelerare la crescita dei giovani.
Serve un lungo al fianco di Wembanyama
Il vero upgrade necessario per coach Popovich riguarda piuttosto il frontcourt. L’ormai trentottenne Harrison Barnes fatica a reggere il ritmo e l’intensità richiesti da una squadra in ascesa, e serve un lungo moderno, atletico e compatibile con il talento unico di Victor Wembanyama. Qualcuno in grado di completarlo senza limitarne il potenziale.
Con LeBron James e Giannis Antetokounmpo sul mercato – o comunque disponibili in scenari di scambio – e una lista di asset come Keldon Johnson, Jeremy Sochan e lo stesso Vassell, San Antonio ha le carte giuste per sedersi a qualsiasi tavolo e trattare con decisione. Il tutto senza sacrificare Fox, pedina chiave per il presente e il futuro a breve termine della franchigia.
Verso la fine del rebuilding?
Con un trio formato da Fox, Wemby e un’altra stella di alto livello (anche se il talento francese preferisce un roster senza altri All-Star), gli Spurs si presenterebbero a ottobre con un quintetto finalmente competitivo, pronto a interrompere un lungo periodo di transizione.
Non sarebbe più una semplice fase di sviluppo, ma l’inizio concreto di un nuovo ciclo vincente. Il talento c’è, la visione tecnica anche. Serve solo la scelta giusta per completare il puzzle.
E quella scelta non può essere rinunciare a De’Aaron Fox.