Irving spiega perché ha lasciato i Cavs e LeBron nel 2017
Kyrie Irving ripercorre l’addio a LeBron James e le stagioni tra alti e bassi con i Cleveland Cavaliers
Durante una recente diretta streaming, Kyrie Irving ha riaperto una delle pagine più discusse della NBA moderna: la sua separazione da LeBron James e dai Cleveland Cavaliers.
Oggi 33enne e protagonista nei Dallas Mavericks, Irving ha ripercorso l’inizio della sua carriera, segnata dalla chiamata con la prima scelta assoluta al Draft 2011. Grato a Cleveland, ma con una punta di rimpianto:
Avrei voluto scegliere io la franchigia in cui andare. Giocare in una squadra che perdeva spesso ha creato cattive abitudini. Da giovane ero solo concentrato a fare canestro, non ero un vincente, e me ne assumo la responsabilità
Kyrie Irving
Il talento realizzativo, però, non è mai stato il suo unico obiettivo. Campione a livello liceale, universitario e NBA, Irving si è sempre visto come un giocatore plasmato dalla cultura della vittoria.
Ho vinto e perso tanto, ho vissuto Finals vinte e perse. Giocare in buone squadre è ciò che conta, ma quando si riduce tutto a un solo giocatore, diventa strano
Kyrie Irving
Dal 2014 al 2017, la coppia Irving–James trascinò i Cavaliers a tre Finals consecutive, scrivendo la pagina più gloriosa nel 2016: rimonta storica da 1-3 contro i Golden State Warriors da 73 vittorie e Titolo NBA. Il momento simbolo? La tripla di Irving nell’ultimo minuto di Gara 7, un sigillo eterno nella storia della franchigia.
Oggi, guardandosi indietro, Irving riconosce la grandezza di quell’esperienza al fianco di LeBron (che potrebbe tornare ai Cavs), ma non dimentica il peso delle pressioni mediatiche e delle narrazioni che l’hanno accompagnata