Alperen Sengun critica i GSW: “Sempre a protestare con gli arbitri”
Sengun riaccende la discussione sulle polemiche arbitrali dei Warriors negli scorsi Playoff NBA
Gli Houston Rockets hanno vissuto un’estate da assoluti protagonisti sul mercato. Dopo l’ennesima eliminazione per mano dei Golden State Warriors, la dirigenza texana ha scelto di spingersi all-in: dentro Kevin Durant, arrivato nella maxi trade a 7 squadre, e una serie di innesti mirati in free agency per affiancarlo ad Alperen Sengun e Amen Thompson.
L’obiettivo non è più solo crescere, ma puntare con decisione al Titolo NBA. Secondi in Regular Season, i Rockets si sono arresi al primo turno degli scorsi Playoff proprio contro Golden State, nonostante una rimonta che da 1-3 li aveva portati a forzare Gara 7.
A quel punto, però, davanti al proprio pubblico, è arrivato un crollo pesante. Una ferita ancora aperta, che Sengun non ha esitato a commentare con durezza:
Sono una squadra molto esperta e hanno commesso tanti falli. Ai Playoff non li fischiano, eppure erano loro a lamentarsi per tutta la serie
Alperen Sengun a Socrates
Parole che riaccendono un dibattito mai sopito: da anni i Warriors vengono accusati di sfruttare blocchi irregolari e astuzie al limite, elementi che hanno contribuito a costruire una dinastia capace di esasperare più di un avversario. Nessuno, però, quanto Houston.
Dalla finale di Conference del 2015 fino al 2025, Stephen Curry ha eliminato i Rockets in cinque diverse occasioni, diventando il simbolo di un incubo decennale.
Un incubo che ha visto protagonista anche Durant, quando nel 2018 – ancora con la maglia di Golden State – fu decisivo per l’ennesima caduta texana. Oggi, però, Houston spera che sia proprio lui a invertire la rotta. Con KD in squadra e un nucleo giovane ma affamato, i Rockets puntano a chiudere un cerchio lungo dieci anni e tornare a sognare il Larry O’Brien Trophy, che manca dal 1995.