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Zion Williamson: “Ho promesso di non deludere la squadra”

Zion Williamson si presenta alla nuova stagione NBA con un fisico asciutto e scolpito: le parole della stella dei Pelicans

Zion Williamson si è presentato al media day dei Pelicans con un look decisamente più asciutto e un sorriso che trasmetteva fiducia: il numero #1 dei Pelicans è tornato mostrando la migliore condizione fisica, dimostrando anche a parole di non essersi mai sentito così bene. Una dichiarazione incoraggiante, ma che a New Orleans i tifosi hanno già sentito più volte.

Il problema, fin qui, non è mai stato il talento. Dal suo arrivo nel 2019 come prima scelta assoluta, Zion ha mostrato lampi da superstar: 24.7 punti di media in carriera, quasi 60% dal campo, fisico devastante e una capacità unica di dominare nel pitturato.

Il problema è stato esserci con continuità – motivo per cui molti lo considerano già un giocatore incompiuto. In sei stagioni ha giocato 214 partite su 472 possibili, poco più del 45%, con appena due annate sopra le 30 gare.

Ho sentito un cambiamento nel mio corpo. Non mi sentivo così bene dai tempi del college o addirittura del liceo

Zion Williamson

Questa volta però la sensazione sembra diversa. Williamson ha spiegato di aver lavorato con il preparatore Daniel Bove seguendo un programma vario: boxe, sessioni sul campo da football, allenamenti mirati.

C’è anche un nuovo rapporto con il management: Joe Dumars e Troy Weaver, arrivati in offseason, hanno instaurato con lui un dialogo diretto. 

Mi hanno dato fiducia, mi hanno chiesto responsabilità e ho promesso di non deluderli

Zion Williamson

I Pelicans sperano che questo mix di condizione fisica e maturità mentale segni la svolta. Il contratto da 197 milioni firmato da Williamson include clausole legate a peso e percentuale di grasso corporeo: al momento non sembrano essere un problema.

Resta da vedere se il campo confermerà i segnali incoraggianti. I tifosi lo sanno bene: con Zion sano, New Orleans può sognare in grande. Ma dopo anni di promesse interrotte dagli infortuni, la parola chiave resta una sola: continuità.

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