Cooper Flagg sul licenziamento di Nico Harrison: “Penso solo a giocare”

Il licenziamento di Nico Harrison non scuote Cooper Flagg, che sottolinea la necessità di tenere lo sguardo sul parquet nonostante il clima incerto in casa Mavericks

Cooper Flagg al debutto in preseason con i Dallas Mavericks

Da febbraio la situazione in casa Mavericks appare sempre più critica. Dallo scambio che ha portato Luka Doncic a Los Angeles al licenziamento di Nico Harrison, GM responsabile della trade, a Dallas non si prospetta una stagione semplice.

Pur disponendo di un roster profondo, le difficoltà legate soprattutto agli infortuni continuano a pesare. Da un lato ci sono i possibili rientri di Dereck Lively II e Daniel Gafford; dall’altro restano le incognite: Kyrie Irving, che con ogni probabilità tornerà in campo a gennaio, e soprattutto Anthony Davis, protagonista dello scambio che ha portato Doncic in maglia gialloviola e fermo da febbraio a oggi con appena 16 presenze.

La speranza presente e futura della franchigia texana è Cooper Flagg, prima scelta del Draft 2025, talento chiamato a provare a ricucire lo strappo emotivo e tecnico vissuto dalla città mesi fa.

Proprio il nativo del Maine, destinato a diventare il volto della franchigia, è stato intervistato riguardo al licenziamento di Nico Harrison:

Sembrava davvero un bravo ragazzo… Alla fine io sono qua per giocare a basket, tutto ciò che capita ai livelli superiori non mi riguarda. Non posso preoccuparmene troppo. Proverò a continuare a scendere in campo per essere me stesso e migliorare ogni giorno

Cooper Flagg

Per quanto la situazione resti complessa, per il rookie è essenziale mantenere la concentrazione sul parquet. La sua stagione, fin qui, è stata altalenante, probabilmente perché la franchigia – spinta dalle molte assenze – ha deciso di impiegarlo come playmaker.

Al college ha avuto diverse occasioni per gestire l’attacco della propria squadra, ma il suo ruolo naturale rimane quello di ala.

In attesa dei rientri delle pedine fondamentali del roster di Jason Kidd, Dallas non ha ancora trovato un equilibrio nel proprio stile di gioco ed è scivolata nella parte bassa di una Western Conference estremamente competitiva.

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