NBA, Accadde Oggi: Kareem Abdul-Jabbar nella storia

Il lungo dei Lakers dello Showtime entra nella storia della lega il 5 aprile 1984 grazie al suo marchio di fabbrica, il gancio cielo

Jabbar in azione coi Lakers

5 aprile 1984. C’è Wilt Chamberlain lassù, sul tetto della lega come miglior realizzatore di sempre: 31.419 punti (unico a segnare 100 punti in una singola partita NBA) in quattordici anni nella lega a suon di medie insensate come quelle del 1961-62, campionato in cui tenne 50.4 punti e 25.7 rimbalzi.

Kareem Abdul-Jabbar ci mette un anno in più a raggiungerlo, proprio in questo giorno. La partita è di alta classifica, contro gli Utah Jazz ma tutti sanno già che manca poco, che la storia sta per compiersi. La folla tiene il conto, sa già cosa serve per battere il record di Goliath.

Ed eccolo lì, Magic Johnson, palla in mano sulla linea da tre, che cerca il suo compagno più celebre. Jabbar prende palla in post, cerca una soluzione per liberarsi dal marcatore e poi decide di lasciarlo andare, elegante come sempre.

Lo skyhook, il gancio cielo.

Solo retina. Il pubblico esulta, i commentatori anche. Lo aspettavano tutti. Sono 31.422 punti, mai nessuno come lui prima di allora.

Non finirà qui. Kareem segnerà ancora, e ancora, e ancora, fino a raggiungere quota 38.387. Chamberlain ad oggi si deve accontentare del settimo posto nella classifica All Time, seppur avendo espresso un dominio insensato.

Eppure lassù c’è il ragazzo di New York passato per UCLA. Sei campionati e altrettanti titoli di MVP, anche qui un record. Ognuno di quei punti messi a referto per la squadra, per vincere, per diventare uno dei migliori giocatori che abbiano mai calcato il parquet.

E non ci sarebbe stato modo più poetica di diventare il miglior marcatore di sempre se non col tiro che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Perfino i profani del basket conoscono quel tiro e lo associano a lui.

Kareem Abdul-Jabbar. Lo skyhook. La storia.

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