Dirk Nowitzki: “Forzare la trade non è il modo giusto per andarsene”
Dirk Nowitzki commenta il fenomeno sempre più marcato del players empowerment, riferendosi anche agli episodi di Harden e Simmons
Simbolo della fedeltà nei confronti di una franchigia, Dirk Nowitzki commenta il fenomeno che negli ultimi anni si è affermato come players empowerment, ovvero la tendenza dei giocatori, sempre più marcata negli anni, ad avere un crescente potere decisionale nelle proprie mani e con forte influenza sugli equilibri della NBA.
All’inizio della mia carriera, sapevamo che i giocatori avevano poco potere. Era nelle mani dei proprietari. Adesso le cose si stanno spostando un po’ troppo dalla parte opposta. Penso che dovrebbe esserci una giusta via di mezzo. Ma il fatto che adesso i giocatori forzino la mano per andarsene, per me non è il modo giusto
Dirk Nowitzki via Crossover Podcast
Commentando il modo in cui alcuni giocatori decidano di forzare degli scambi per cambiare le franchigie e le squadre di cui non vogliono più essere parte, la leggenda dei Dallas Mavericks ha commentato anche le vicende di Ben Simmons coi Philadelphia 76ers e James Harden coi Brooklyn Nets.
Non voglio giudicare quello che hanno fatto questi giocatori. Ognuno deve fare quello che sente sia meglio per sé e per la propria carriera, il brand e la famiglia. Per me è stato restare a Dallas, ha funzionato benissimo. Lì c’era la mia famiglia ed eravamo parte della comunità. E’ andata alla grande, ma capisco. Non è da tutti
Dirk Nowitzki via Crossover Podcast
Dirk Nowitzki, così come Kobe Bryant e Tim Duncan, sono dei modelli di giocatori e persone che hanno mostrato dedizione e fedeltà nei confronti delle rispettive franchigie (Mavs, Lakers, Spurs) indossando sempre e solo un’unica maglia.
Nowitzki, del quale i Mavericks hanno ritirato il leggendario numero 41 recentemente, ha giocato 21 stagioni con la maglia della franchigia texana. Un modello di atleta che nell’era moderna sta andando a scomparire.