Fantabasket, come cambiano le squadre dopo la trade deadline

Ieri si è concluso il mercato delle trade, vediamo insieme come è cambiato il volto delle squadre coinvolte

NBA Whole New Game

Fino alle ore 20 italiane di ieri sera siamo rimasti con il fiato sospeso per sapere se Kyle Lowry avrebbe lasciato i Toronto Raptors per Miami o Los Angeles.

Non è successo, perché il numero 7 della franchigia canadese ha deciso di restare (o più propriamente, non sono arrivate offerte all’altezza); così come Spurs e Cavs non sono riuscite a scambiare i due centri LaMarcus Aldridge e Andre Drummond, perciò hanno lasciato/lasceranno la squadra via buyout.

Il 25 Marzo sarà comunque una data da ricordare: ci sono stati movimenti di mercato interessanti, ben 45 giocatori hanno cambiato divisa, alcuni non la indosseranno mai, altri sono saltati di città in città, quello di cui siamo certi è che ci sono stati – come sempre – vincitori e vinti.

Noi abbiamo cercato di entrare più a fondo, perciò immergiamoci e vediamo che influenza avranno in ottica Dunkest i movimenti compiuti dalle squadre uscite meglio da questa frenetica trade deadline.

I Chicago vedono rosso: Nikola Vucevic

Un applauso scrosciante all’indirizzo di Arturas Karnisovas, che ha trasformato i Chicago Bulls da squadra indecisa e pronta a cedere i suoi pezzi migliori a sorpresa della Eastern Conference, tutto in nemmeno 4 mesi. L’arrivo di Nikola Vucevic (dagli Orlando Magic insieme ad Al-Farouq Aminu) e Daniel Theis (Boston Celtics) non ha fatto di certo rimpiangere le partenze di Otto Porter Jr e Wendell Carter Jr.

Se il montenegrino prenderà il posto nello starting five, non è scontato che il tedesco possa finire al suo fianco come ala grande, posto già occupato dal finlandese Markkanen. In questo pot-pourri di giocatori europei, l’ex-Celtics può funzionare come backup sia nello spot di 4 sia nello spot di 5, facendo rifiatare i due titolari e ritagliandosi uno spazio da sesto uomo da condividere con l’altro lungo Thaddeus Young.

Fantallenatori non temete, le qualità da passatore di Sir Nikola incontreranno le calde mani di Zach LaVine, alzando così le probabilità di vederlo a referto con una tripla doppia. La sua media di 34.1 pdk potrebbe venire ritoccata verso l’alto, chiudendo una stagione positiva individualmente e andando a caccia dei play-off o play-in in maglia Bulls. Avete Daniel Theis al Draft?

Ok, questo potrebbe essere un problema, perché l’ex-Celtics dovrà condividere i rimbalzi con altri tre giocatori. I suoi 15.6 pdk potrebbero scendere, ma non è escluso che rimangano stabili, tutto sarà perfettamente conforme al numero di minuti che riuscirà a trovare sul parquet

Volo in partenza per Denver: arriva Aaron Gordon

Gli Orlando hanno aperto la stagione dei saldi un po’ in ritardo, questo non è stato certo un problema per gli acquirenti che si sono presentati davanti alle porte del negozio con il portafogli gonfio e la voglia di arrivare per primi al grande affare.

Serviva un Gordon ai Nuggets e un Gordon hanno ottenuto. L’ala grande aiuterà non poco Jokic nella gestione dei possessi, certo non stiamo parlando delle stesse doti di playmaking, ma il classe 1995 sa mettere le mani ovunque e questo lo rende un’aggiunta importante al quintetto del Colorado.

La partenza di Gary Harris lascia un vuoto, perché perdere uno dei migliori difensori sulle guardie (dopo aver perso Grant e Craig in estate) non è buon segno, ma avendo saltato almeno 15/20 gare di media negli ultimi 4 anni, questo era un sacrificio obbligatorio per arrivare ad Aaron Gordon. Se fosse passato inosservato, Javale McGee è tornato a Denver, anche lui ha partecipato alla gara delle schiacciate e anche lui ruberà di sicuro qualcosa, ancora non sappiamo cosa però.

Nessuno di voi o tra i vostri avversari ha preso Air Gordon durante il Draft perché discontinuo, perché Orlando perde sempre o per gli infortuni? Affrettatevi, affilate i coltelli e andate all’assalto, perché questo ragazzo potrebbe essere decisivo nella vostra corsa al titolo di campioni Dunkest.

La sua media è sicuramente sotto le aspettative, 18.5 pdk non rispecchiano minimamente le qualità del giocatore in fase di gioco e in fase di fantagioco. In campo ruberà statistiche un po’ a tutti, ne risentiranno gli Jokic, i Michael Porter Jr e anche i Jamal Murray presenti nei vostri team, tutto a favore nel nuovo arrivo che in un contesto vincente avrà più verve e desiderio di mettersi in mostra.

Patto con Riley: Oladipo e i Miami Heat

Sì, perché fare un patto con Pat Riley è come farlo con il diavolo e a Miami non potrebbero essere più felici. Il GM della franchigia della Florida viene schernito per il suo silenzio, peccato ne esca vincitore ogni santa volta e a fine stagione è proprio lui a mostrare un sorriso a 64 denti ripetendo la frase “Io ve l’avevo detto”.

Magistrale nello scaricare tutti i bidoni presenti a roster, da Chris Silva a Mo Harkless, fino al colpo gobbo di Olynyk e Bradley a Houston. Pochi giorni prima della trade deadline aveva scambiato Meyers Leonard ottenendo Trevor Ariza, difensore e veterano che porterà sicuramente esperienza in una mossa in stile Iguodala bis; poi ha ottenuto Bjelica, utile in uscita dalla panchina avendo la capacità di giocare il pick and roll sia da portatore che da rollante, funzionerà sia da giocatore d’area che dall’angolo.

Riley ha deciso di nicchiare fino a pochi minuti dal termine, poi ha piazzato il colpo Victor Oladipo (dopo aver fallito l’assalto a Lowry che però avrebbe visto ingenti perdite), il possibile tassello mancante all’interno dei cinque di inizio partita. L’anno scorso Finals, quest’anno si rimettono in careggiata per essere la grande sorpresa dei play-off.

Oladipo se ritrova una condizione fisica ottimale è un top 20 o top 30 NBA, non sarà facile riavere lo stesso giocatore di Indiana, ma se Butler ha fatto miracoli con Towns e Wiggins, non c’è dubbio che possa farne un altro con Dipo. Victor non era felice ai Pacers, è stato scambiato ai Rockets e giocava davvero male, prendendosi tanti tiri e inficiando statistiche e punti medi al Dunkest.

Con il suo passaggio a Miami potremmo ritrovare quella quarta guardia a cui far occupare il nostro spot libero, svincolando la delusione di turno e aggiungendo un componente da 19.8 pdk. Fatto da tenere in conto: il prodotto degli Hoosiers non ha mai potuto competere seriamente per il titolo NBA, in questi mesi avrà la possibilità di farlo e poi decidere se rinnovare con gli Heat in estate o sondare il mercato dei free agent per ottenere più soldi.

Rajon Rondo, Lou Williams e tutti gli altri

A livello Dunkest parliamo di poca roba, forse qualche giocatore potrà avere un exploit in un paio di partite e magari vi darà una gioia o quella vittoria insperata che state cercando da oltre dieci giornate. Se siete qui per questo, pescate da Orlando, da Sacramento e ancora da OKC, ma non affidatevi troppo al sottobosco, spesso vi porta nella valle della perdizione.

Sì, ma le altre squadre cos’hanno ottenuto? Eccoci qui per la raffica che stavate aspettando.

Rajon Rondo andrà a prendere lo spot di point guard ai Clippers. Lo scambio ha portato Lou Williams ad Atlanta, le squadre si sono date una mano a vicenda: una cercava un facilitatore e lo ha trovato, l’altra uno scorer puro e lo ha ottenuto. I Celtics continuano la collezione delle guardie e dei giocatori inutili, Fournier e Wagner non sono certo la risposta ai problemi di una squadra in difficoltà. Toronto ha liberato gli spot nel roster mandando Matt Thomas a Utah e Terence Davis a Sacramento; lo scontento Norman Powell andrà a fare compagnia a Lillard in cambio di Hood e Trent Jr.

In uno scambio contorto tra 76ers, Thunder e Knicks, George Hill e Iggy Brazdeikis sono andati a Philadelphia, ad Oklahoma City Tony Bradley e Austin Rivers, mentre a New York Terrance Ferguson. Ultimo, ma non meno importante, anzi fondamentale per i colori azzurri, Nik Melli si è liberato dalla prigionia Van Gundy per approdare al fianco di Doncic, nella squadra più europea della NBA e a fargli compagnia, l’amico di tavola JJ Redick.

Consigli Dunkest Giornata 38

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